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  Emmaus

Data di pubblicazione: Lunedì, 12 Gennaio 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.33 Novembre / Dicembre 2008 :: Emmaus

Mons. Francesco Rosso

Emmaus
Mons. Francesco Rosso


è ancora la parola di Dio a stimolare la nostra riflessione e a svegliare la nostra attenzione. Nutrirci della Parola che “esce dalla bocca di Dio” significa qualificare la nostra appartenenza, scoprire la nostra identità, indirizzare i nostri propositi, significa soprattutto agire in nome e per conto del Signore, nell’impegno che siamo chiamati a vivere nella nostra quotidianità, sia come cristiani a livello personale, sia come cristiani nel MCL.
Forse è necessario scuotere il torpore che pervade la nostra vita; evitiamo “l’abitudinarietà” per avviarci con gioia ad un processo che costruisca un progetto di impegno al servizio delle povertà che incontriamo, sia culturali che sociali. Questo progetto sarà completo se avrà fatto la scelta della “Parola” quale cardine portante dell’impegno da predisporre e dei valori
da trasmettere.
L’ascolto della Parola, del Signore che parla, dovrebbe essere lo stesso di Samuele che, svegliato più volte nel cuore della notte, non riuscendo ad individuare la voce del Signore, si rivolge ad Elia per chiedere spiegazione.
Elia, che aveva compreso la presenza, dopo averne fatto esperienza personale, consiglia il giovane Samuele a rispondere “parla Signore che il tuo servo ti ascolta”. Un atteggiamento di totale disponibilità che segue la chiamata: “Samuele, Samuele…”. Ma il Signore chiama anche noi. Anche noi ogni giorno siamo sollecitati da questa presenza; ma anche noi qualche volta non riusciamo ad individuare il Signore, altre volte purtroppo lo confondiamo con voci superflue e lontane dai nostri obiettivi di impegno. Ma il Signore è lì! Occorre riuscire a sentire la Sua voce.
Dobbiamo sentire che parla. Per questo è necessario darci dei tempi di silenzio. Nel silenzio troviamo Dio.

“Parla Signore che il tuo servo ti ascolta”.


Don Checco
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