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  Corsivo - Corsi e ricorsi storici

Data di pubblicazione: Giovedì, 2 Marzo 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.19 Gennaio / Febbraio 2006 :: Corsivo - Corsi e ricorsi storici

Corsi e ricorsi storici
Il corsivo


Corsi e ricorsi storici


    Riesplode la questione morale. Come all’epoca di Tangentopoli, ancora una volta, noi che la pagnotta siamo abituati a guadagnarcela col sudore, giorno dopo giorno, assistiamo nostro malgrado alla rappresentazione di un copione fatto di piccolezze umane e di grandi avidità, che disegnano meschine trame di basso impero. Poco importa che la storia oggi si svolga a sinistra.

    La scenografia parte da lontano: le vicende estive italiane legate al caso di Banca d'Italia e del suo governatore Antonio Fazio, la precaria stabilità del sistema bancario e della tutela del risparmio, con una legge rimasta per circa due anni parcheggiata in Parlamento, ci hanno accompagnato nel tempo superando ogni capacità di sopportazione. Abbiamo ascoltato negli anni di gravissimi scandali finanziari: Cirio, Parmalat, i bond argentini - che sono costati a chi li ha acquistati, circa un miliardo e cento milioni di euro -. Nel frattempo le forze politiche erano impegnate ad approvare altre leggi, che evidentemente venivano ritenute più importanti della tutela dei piccoli risparmiatori.

    Questa brutta storia, legata alle vicende ben note di scalate bancarie - Antonveneta, Bnl, Unipol -, ha subito anche stavolta un’accelerazione, come accadde quindici anni fa, quando la magistratura è intervenuta nel vuoto lasciato dalla politica, con una serie di arresti ‘eccellenti’ e di rinvii a giudizio.

    Così, secondo un copione già visto, la mancanza di regolamentazione ha fatto sì che i risparmiatori venissero nuovamente truffati, addirittura sotto la copertura di una parte del mondo politico. L'Italia sta vivendo una crisi di credibilità che la infanga sul piano mondiale: deve dare una risposta chiara e veloce, soprattutto dandosi un codice etico per uscire da questo pantano.

    Quello che è assolutamente inaccettabile è la presunta superiorità morale ed etica che molti pseudo-moralisti della sinistra italiana ci hanno ‘vomitato’ addosso per cinquant’anni… mentre facevano affari…

    Logicamente non è in discussione l’importante ruolo della cooperazione che ha nel suo codice genetico alcuni valori importanti come la gratuità, la mutualità e l’obbligo di reinvestire tutti gli utili nel patrimonio che non è divisibile; ma un conto è il sistema della cooperazione, un conto sono gli errori che hanno commesso persone che a quel sistema appartengono: anche se non erano persone ‘qualunque’, ma i vertici di Unipol.


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