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  La famiglia risorsa sociale da valorizzare

Data di pubblicazione: Martedì, 12 Aprile 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.77 Marzo/ Aprile 2016 :: La famiglia risorsa sociale da valorizzare

Il progetto sperimentale “Spazio Famiglia 2.0” cofinanziato dal Ministero del Lavoro e dal MCL

Quando si parla di famiglia puntualmente scatta un parapiglia, un pasticcio dove tutti, nessuno escluso, sono protesi nell’immane sforzo di interpretare il senso ed il futuro dell’istituto fondante della società. Lo fanno declinandone la forma: così la famiglia viene proposta ristretta, allargata, omogenitoriale, monogeritoriale, nucleare o plurale, oppure declamandone il colore in un’identità caratterizzata da tutte le sfumature dell’arcobaleno; chi ne vaticina la fine e chi invece la pone a fondamento di un partito politico.
Insomma, l’italica creatività mai come ora trova casa nei gangli del pensiero familistico.
Così mentre ci si scalcia ed accapiglia, il nostro Paese, come un morente Titanic, lentamente ed inesorabilmente spezzato, sprofonda fra fremiti e sussulti; 509 mila nascite nel 2014, il livello minimo dall’unità d’Italia (1,39 bambini per famiglia). Anche gli immigrati, da qualcuno considerati risorsa in questo senso, si stanno progressivamente adeguando al corso italiano. La famiglia è un fenomeno assai complesso, che nelle sue microdinamiche emula “pantografandoli” in tutto e per tutto i cataclismi che affliggono la nostra società, i dolori e le contraddizioni. Ad esempio, come non porre l’accento sulla complessità del rapporto fra genitori “analogici” e figli “digitali” e sulla necessità per questi ultimi di vedere introdotta nella dieta quotidiana, fatta a base di social network, un elemento di criticità e dissenso per scongiurare la possibilità che si confrontino unicamente con chi la pensa ed agisce come loro, scuotendoli dal torpore indotto dalla frequentazione abulica dei loro microcosmi digitali?
Nell’enfasi declamatoria un particolare non mi è però sfuggito: esiste una sparuta minoranza di soggetti che avendo ben chiara l’esistenza di un cogente “problema famiglia”, ed avendo nel tempo maturato l’attitudine a far precedere alle parole i fatti, dedicano poco tempo alle perifrasi per sperimentare invece percorsi nuovi e seminare buone prassi.
E’ questa la genesi del progetto sperimentale legge 383/00 art. 12 co.3 lettera F, annualità 2014 cofinanziato dal Ministero del Lavoro e dal Movimento Cristiano Lavoratori dal titolo “SPAZIO FAMIGLIA 2.0”.
In questo quadro il MCL ha deciso di elaborare una proposta progettuale sviluppata attraverso una serie coordinata di interventi che mirano alla costituzione di reti intra-familiari, favorendo così la socializzazione interpersonale, l’orientamento e il supporto nell’individuazione e nell’utilizzo di servizi che meglio rispondono alle esigenze che la vita quotidiana fa emergere.
Il paradigma educativo attuale si sviluppa su presupposti assai diversi rispetto al passato.
Quando noi eravamo ragazzi, i genitori ci assordavano con parole tuonanti, poco inclini ad instaurare un dialogo, ma ora, come correttamente osserva lo psicologo dell’età evolutiva Massimo Ammaniti, siamo arrivati a una nuova transizione in cui il rapporto tra genitori e figli è cambiato completamente di segno: “non sono più soltanto i figli ad aver bisogno della legittimazione dei genitori, ma sono anche i genitori che hanno bisogno delle conferme dei figli”. è come se il riconoscimento e il valore stesso del ruolo genitoriale dipendessero in misura importante dall’approvazione filiale. Questo provoca un rapporto talvolta rovesciato: che alimenta, nei casi più complicati, un rapporto di sudditanza nei confronti dei figli.
Come si può ben comprendere, questa è una proposta progettuale che promuove la sperimentazione di una nuova modalità di interazione con le famiglie ed all’interno delle stesse, alimentandone il confronto su più fronti ed in più ambiti, che, col tempo, dovrà svilupparsi in tutte le realtà territoriali del Movimento. Il progetto, spazio sperimentale e luogo di riferimento per la famiglia, intende contribuire alla promozione di forme di auto-organizzazione e solidarietà inter familiare sul territorio, in modo da restituire alla famiglie la dignità e la competenza rispetto ai propri bisogni, offrendo strumenti concreti per soddisfarli e valorizzare le risorse familiari a beneficio della propria comunità.
La famiglia è un soggetto sociale che storicamente è stato oggetto di interesse per il Movimento Cristiano Lavoratori, nei suoi oltre quarant’anni di attività su tutto il territorio nazionale, si è mosso con impegno per promuovere il protagonismo e la cittadinanza familiare, così da far fronte alla lenta e inesorabile disgregazione a cui sta andando incontro la famiglia.
In quest’ottica, la famiglia non è sicuramente un soggetto da assistere, ma una risorsa sociale da valorizzare sviluppando la sua capacità di autotutela e autopromozione.
Le attività del progetto sono anche finalizzate ad innescare un circolo virtuoso tra famiglie e comunità ed intendono promuovere l’aggregazione intra ed inter familiare, in modo da rivalutare il valore della prosocialità familiare. La prosocialità, intesa come dimensione specifica dell’umano e del sociale, può essere appresa all’interno delle relazioni primarie e informali (la famiglia e gli amici) e in quelle secondarie (il volontariato organizzato, l’associazionismo familiare e sociale).
Gli obiettivi che il MCL con questo progetto sperimentale si è prefissato sono prevalentemente legati ad una strategia complessiva e radicata su tutto il territorio nazionale, favorita dalla capacità di intervento del MCL nelle sue sedi su tutto il territorio nazionale.
In continuità con l’attenzione e l’interesse del MCL nei confronti del soggetto famiglia, il progetto intende creare uno spazio aperto, fisico e virtuale che sostenga la promozione della famiglia quale soggetto di cittadinanza e risorsa imprescindibile per la società.
Obiettivo generale del progetto è quello di promuovere la famiglia come soggetto attivo della società sostenendola nel difficile compito di armonizzazione dei tempi di vita, del lavoro e dell’impegno civico, riducendo le difficoltà di ingresso al mondo dei Servizi per la famiglia, fornendo guida, orientamento e informazione anche per rafforzare le risorse a disposizione delle famiglie, offrire, poi, uno spazio, sia fisico che virtuale, di accoglienza e ascolto oltre che destinato all’offerta vera e propria di servizi per le famiglie.
Noi del MCL in un mondo dove i manuali per crescere figli felici sono migliaia e dove, invece, di famiglie felici ce ne sono davvero poche, dove la “gendercrazia” detta regole attentando alla libertà di educazione ed imponendo modelli cari ad un pensiero unico e relativista, dove della famiglia ci si ricorda solo se torna utile al proprio consenso, la pensiamo come il filosofo e pedagogista Jean Piaget: “quanto più prezioso di tutte le regole del mondo è un briciolo di umanità” e noi per questo ogni giorno in coerenza ci spendiamo.

Stefano Ceci
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