NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:

Edizioni Traguardi Sociali

Via L.Luzzatti, 13/a 00185 ROMA
Tel: +39 06 700 5110
FAX: +39 06 700 5153
E-Mail: info@edizionitraguardisociali.it
PI: 07083501002
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.55 Novembre / Dicembre 2012

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 55 (3428 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Valsusa: mediare è compito dei cattolici

Data di pubblicazione: Martedì, 13 Novembre 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.55 Novembre / Dicembre 2012 :: Valsusa: mediare è compito dei cattolici

Costalli alla guida di una delegazione MCL in Valsusa

Dentro il problema, anzi, di più: nella tana del lupo.
Il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, ha voluto andare proprio a Susa a testimoniare la propria solidarietà ai piemontesi che vogliono il dialogo sociale e lo sviluppo. Non a Torino, dove solitamente si tengono i convegni e dove è stato presentato anche il progetto della stazione internazionale di Susa; non ad Avigliana, alle porte della valle, dove si fermano di solito parlamentari e ministri che vogliano parlare di alta velocità senza correre il rischio di essere bloccati, sulla via del ritorno, da un presidio No Tav.
Costalli ha scelto invece Susa, la capitale di quanti lottano contro il nuovo tunnel di base che sbucherà nella cittadina piemontese quando si riuscirà a completare l’iter progettuale. Una “missione”, quella del 15 ottobre, annunciata con un’intervista di Bruno Andolfatto sul giornale diocesano, la Valsusa. Significativamente, l’articolo iniziava così: “Non capita tutti i giorni di veder spuntare dalle nostre parti un dirigente nazionale delle associazioni cattoliche…”.
Il presidente nazionale del MCL era accompagnato dal presidente piemontese Mauro Carmagnola, anche lui valsusino, e da un gruppo di dirigenti che in questi anni si sono impegnati per il dialogo sull’opera, nella convinzione che un progetto in grado di creare sviluppo e occupazione non possa essere affossato, ma anche che per raggiungere questi obiettivi non si possano sacrificare l’ambiente montano e la salute dei valligiani.
Del treno ad alta velocità, del resto, si discute da più di vent’anni. La valle piemontese è diventata in questo lungo periodo di tempo un laboratorio politico, nel quale si confrontano estremismi di varia natura. E’ uno dei pochi luoghi d’Italia in cui destra e sinistra collaborano con anarchici e antagonisti. E’ anche, non secondariamente, uno dei luoghi in cui le lobbies legate a Pd e Pdl lottano insieme perché l’opera sia fatta.
“Il Movimento Cristiano Lavoratori – ha detto Costalli – intende favorire la crescita del Paese consentendo il superamento di posizioni ideologiche che, finora, hanno bloccato le grandi opere. Su questi temi così delicati bisogna essere attenti a evitare scelte ideologiche basate su un ‘no a prescindere’ o su un ‘sì a prescindere’.
Per questo sono d’accordo con il sindaco e gli amici del MCL valsusino quando sostengono che la realizzazione della Torino-Lione deve offrire precise garanzie per la tutela della salute e per la difesa e la valorizzazione del patrimonio storico e naturalistico di questa bellissima valle. Non solo, ma credo siano necessari interventi forti per rilanciare il turismo dopo anni di deindustrializzazione”.
Il primo cittadino di Susa è Gemma Amprino, presente agli incontri del 15 ottobre: è un dirigente del Movimento Cristiano Lavoratori e sta cercando di negoziare con le istituzioni centrali e le Ferrovie una serie di misure che riducano l’impatto dei cantieri dell’alta velocità sulla vita della valle. “Soprattutto all’inizio della vicenda – le ha dato atto Costalli – e almeno fino alla costituzione dell’Osservatorio è clamorosamente mancato il dialogo col territorio. Fossi stato un valsusino e se una simile scelta mi fosse stata calata dall’alto, come è avvenuto, mi sarei arrabbiato anch’io. Ora è importante recuperare la partecipazione dal basso”. Da cui la scelta di esserci, fisicamente, nel dibattito. “Non potevamo lasciarvi soli”, ha commentato il presidente incontrando i circoli della valle.
Durante la discussione, il nodo Tav è stato associato al problema dell’Ilva: “si mettono continuamente ‘tappi’ su situazioni che andavano affrontate per tempo” ha commentato Costalli, invitando a “mediare, cercare le soluzioni” e sottolineando “il ruolo dei cattolici, che è proprio quello della mediazione. Qui non siamo di fronte a valori non negoziabili ma proprio di fronte a scelte che vanno negoziate, discutendo e confrontandosi. E lo ripeto: su questo versante i cattolici possono svolgere davvero un ruolo prezioso”. Il MCL, ha aggiunto, lavora per “testimoniare che una terza via tra affaristi e no global è possibile e praticabile” e che “la buona politica, che i cattolici propugnano per uscire dal caos in cui ci troviamo, passa anche attraverso l’esplorazione di nuove vie di dialogo, che trasformino ciò che divide in una chance per tutti”.
Nel corso della sua giornata valsusina, il presidente del Mcl è stato anche in vescovado dove ha avuto un lungo colloquio con Mons. Alfonso Badini Confalonieri.
Il Vescovo di Susa ha sottolineato l’emergenza occupazionale dell’Alto Piemonte e i dirigenti del MCL segusino si sono impegnati a dare il loro contributo per contrastarla. “Ltf e il governo hanno promesso un’attenzione particolare ai valsusini sul fronte occupazionale”, ha sottolineato il sindaco Amprino. “L’alta velocità impegnerà direttamente più di 2.000 persone per 10 anni e 4.000 nell’indotto, numeri di cui in questa fase sarebbe irresponsabile.

Paolo Viana
 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali