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  A Senigallia il tradizionale Seminario MCL

Data di pubblicazione: Martedì, 18 Settembre 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.54 Luglio / Agosto 2012 :: A Senigallia il tradizionale Seminario MCL

I cattolici rilanciano verso un nuovo impegno politico.

è stato un appuntamento speciale, quello di quest’anno a Senigallia, dove il MCL si è riunito, come ogni anno al rientro dalla pausa estiva, chiamando a raccolta tutti, dalla presidenza nazionale ai giovani, ai quadri dirigenti di tutta Italia, per rilanciare le linee di impegno per il prossimo futuro.
Un appuntamento speciale perché questo è un anno speciale, segnato da due scadenze importanti: i 40 anni dalla fondazione del Movimento e i 50 anni dal Concilio Vaticano II. Eventi importanti, più volte richiamati nel corso della tre giorni di lavoro, quest’anno dedicata al tema ‘Gioia e speranza’, con un chiaro riferimento alla Costituzione pastorale ‘Gaudium et Spes’. Due parole che sottolineano efficacemente la voglia dei cattolici di andare controcorrente rispetto ai tempi bui che viviamo, di assumersi la responsabilità di lavorare per aprire nuove strade di impegno nel terreno della politica e del sociale.
Lo ha detto a chiare lettere Carlo Costalli, presidente del Movimento, nel corso del suo intervento: “A questo punto la creazione di un contenitore partitico nuovo è da ritenersi un passaggio obbligato: deve essere un contenitore che abbia un programma chiaro, e nel cui ambito noi cattolici si possa insieme costruire una solida linea di difesa dei nostri valori e la capacità di ripensarli in termini modernamente programmatici, per riorientare positivamente la società italiana. Sono valori non confessionali, sono valori che la gente sana del mondo laico condivide sostanzialmente”, ha continuato. “Questo processo culturale-politico, sebbene la responsabilità e la possibilità di avviarlo incombano in primis sui cattolici, dovrà essere tessuto in aperta collaborazione con quel mondo laico che in questi valori si riconosce. Insomma, prima i contenuti e dopo, solo dopo, i contenitori. Emerge chiaramente la necessità di un’iniziativa politica alta, in cui vengano messe a confronto anche l’opzione per un’economia liberale di mercato con quella di una moderna economia sociale di mercato”.
Un appello, quello del presidente MCL, anche abbastanza pressante: “Se non vogliamo andare a votare in queste condizioni - con i soliti partiti che hanno portato alla rovina l’Italia e che, nonostante le tantissime sollecitazioni, non hanno saputo riformarsi, rappresentando anzi la ragione principale della disaffezione, dell’astensionismo, dell’antipolitica - dobbiamo muoverci già adesso”, ha spiegato.
Dunque per i cattolici è l’ora della responsabilità, di un impegno unitario che muoverà i suoi prossimi passi già a metà ottobre, con Todi2, dove il cartello di organizzazioni che compongono il Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, si riunirà per parlare di programmi e progetti.
Cattolici in campo per difendere i valori? Come?
Un partito? Costalli ha delineato una prospettiva molto concreta di impegno, pur senza lasciarsi trascinare da nostalgiche riesumazioni da prima repubblica: si tratta oggi di pensare a “un contenitore che, se si creeranno le condizioni, potrà anche confluire, prima delle elezioni, in uno più grande, dove sia possibile costruire ‘quella salda linea di difesa dei nostri valori’, che noi, insieme ad altri, organizzeremo e ci candidiamo fin d’ora a rappresentare all’interno di quel contenitore. Un contenitore che crei le condizioni per continuare, anzi, per incrementare il processo riformatore iniziato da Monti”, ha affermato il leader del MCL.
Che il momento sia cruciale e chiami a raccolta il mondo laico e cattolico spronandolo a una nuova responsabilità, lo ha sottolineato fin dal primo giorno dei lavori Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino – Montefeltro: “I laici non sono nella Chiesa; i laici sono la Chiesa”, aveva detto richiamandosi alle parole di Papa Pio XII. Mons. Negri ha invitato a superare “l’equivoco che i laici rappresentino un settore della vita ecclesiale” e a tener presente che “la Chiesa ha bisogno dell’intero popolo cristiano per portare l’avvenimento della fede negli spazi della vita”.
Rinnovato impegno politico, dunque, che però, come ha ricordato l’Assistente ecclesiastico nazionale Mons. Francesco Rosso, deve andare di pari passo con una fede da riscoprire ogni giorno: “Dobbiamo togliere le ragnatele dal credo, far passare quest’odore di stantio di cristiani per abitudine”.
Ed ecco il senso dell’impegno del MCL: “rendere praticabili i principi della Dottrina sociale della Chiesa, anche quelli più difficili, trovando i mezzi e gli strumenti per formare le persone alla responsabilità, e coinvolgere tutti, non solo i cristiani”: lo ha spiegato il vicepresidente nazionale del Movimento, Noè Ghidoni. Del resto, ha aggiunto “la Dsc non è un libro dei sogni da sbandierare, i principi etici e i valori non possono essere difesi come in un fortino, sparando a chi non li rispetti. La sfida è farne qualcosa di affascinante, che attragga tutti”.
Un compito importante aspetta i cattolici, un compito che non può assolutamente prescindere dalla capacità di “toccare il cuore delle persone”, proprio come fecero i dodici apostoli quando iniziarono ad annunciare al mondo la testimonianza di quanto avevano vissuto. Lo ha spiegato bene Andrea Tornielli, editorialista e vaticanista de La Stampa, che ha ripercorso nel suo intervento la storia della propagazione del cristianesimo. La crisi attuale, ha detto “non la dobbiamo imputare soltanto alla legge elettorale, a partiti ‘di plastica’: non sono questi i motivi per cui la presenza dei cristiani non è incisiva. La crisi della presenza dei cristiani in politica è dovuta alla mancanza di fede”.
Una presenza che i cattolici vogliono rilanciare a tutto tondo: dal terreno dell’impresa e del lavoro - di cui hanno parlato il Presidente dell’Adapt Emmanuele Massagli e il Direttore Responsabile di Vita Non Profit Giuseppe Frangi – all’ambito della “vocazione integrale dell’uomo” di cui si è discusso domenica mattina, nel corso della tavola rotonda sulla figura del beato Toniolo, coordinata dal vicepresidente MCL Antonio Di Matteo, cui sono intervenuti Don Ferdinando Citterio dell’Università Cattolica di Milano e Vittorio Benedetti dell’Università di Pisa.
Ma ‘nuova responsabilità’ significa anche compiere un passo avanti verso l’unità dei cattolici, almeno sui temi valoriali: lo ha affermato l’ex portavoce del Family Day, Domenico Delle Foglie. “Essere divisi sui valori di riferimento, quelli della bioetica e della giustizia sociale, è il peccato più grande dei cattolici e ci ha impedito di fare politica per anni. Va superata questa sorta di bipolarismo valoriale che ci ha indeboliti. La possibilità di federare i cattolici passa attraverso un atto di reciproca generosità nell’assunzione di tutti i valori che guidano la nostra visione antropologica”.
Insomma da Senigallia è stato lanciato un messaggio importante a tutto il mondo cattolico: un messaggio innanzitutto di speranza, come ha sottolineato Mons. Giuseppe Orlandoni, che ha portato il saluto della Diocesi e della Commissione Cei per i problemi sociali ed il lavoro, la giustizia e la pace, di cui è membro: “Pur nella gravità della situazione, abbiamo motivo di coltivare la gioia e la speranza nel momento presente”.
Ma un preciso messaggio di discontinuità rispetto al passato, anche sul terreno dell’impegno politico, come a più riprese ha ricordato il presidente Costalli, disegnando ai suoi un preciso orizzonte entro il quale muoversi: “il nostro obiettivo è un’alleanza di governo che abbia due confini: il Ppe a destra e Bersani a sinistra”.

Fiammetta Sagliocca
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