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  Emmaus

Data di pubblicazione: Lunedì, 10 Settembre 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.54 Luglio / Agosto 2012 :: Emmaus

A cura di Mons. Francesco Rosso

Il MCL, ogni anno a Senigallia, vive alcune giornate di studio che servono a verificare il cammino associativo, a confrontarsi e a ridisegnare il progetto del nuovo anno, accompagnando le realtà nelle quali ciascuno opera e vive la propria testimonianza cristiana.
Uno degli aspetti importanti sui quali abbiamo cercato di volgere l'attenzione dei partecipanti al corso di quest'anno, è stato quello di prendere coscienza dell'inizio dell'anno della fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI. Quest'anno particolare inizia l'11 ottobre.
Se è vero che nella vita bisogna far sintesi in tante cose, lo stesso si deve dire per la fede. Essa consiste nel lasciarsi interpellare ancora e per tante volte da Gesù nello stesso modo e con le stesse parole: “Voi chi dite che io sia?” dovremmo rispondere anche noi come i discepoli: “Tu sei il Cristo!”. Forse occorre il coraggio di entrare in noi stessi senza remore, probabilmente dobbiamo avere la forza di spezzare quell'indifferenza e quella superficialità che non ci consente di assaporare il vero incontro con il Signore. Non può un credente accontentarsi di cercare e incontrare Gesù per abitudine! L'intelligenza di scoprire e gustare la sua presenza, è prendere coscienza del dono e dell'amore del Padre verso ciascuno di noi.
La domanda di Gesù: “Voi chi dite che io sia” allora diventa personale, e altrettanto personale e sincera deve essere la risposta; per dirgli “Tu sei il Cristo” bisogno averlo incontrato, seguito, amato, condiviso e testimoniato. Ma siamo, come cristiani, sollecitati a vivere quest'anno di grazia, cercando di ritrovare il senso della nostra fede, la gioia della nostra appartenenza, il bisogno della testimonianza, che come Movimento dobbiamo avere il coraggio di riscoprire.
Senigallia ci aiuta ogni anno a riscoprire i valori da vivere ed avviare un percorso con aspetti particolari; anche quest'anno il Movimento, proprio vivendo l'anelito dell'inizio dell'anno della fede, ha riscoperto il “Credo” simbolo degli Apostoli, da recitarsi in quest'anno come riflessione sulla storia personale della salvezza. Chiediamo allora che, accompagnati dal “Divino viandante”, riprendiamo ad interrogarci sulle Scritture e a capire che la vita del Cristo ci appartiene perché “Lui” ci ha scelti, e perché noi abbiamo scelto “Lui”.

Don Checco
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