NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.29 Gennaio / Febbraio 2008

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 29 (1676 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Messaggio del Cardinale Angelo Bagnasco

Data di pubblicazione: Mercoledì, 27 Febbraio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.29 Gennaio / Febbraio 2008 :: Messaggio del Cardinale Angelo Bagnasco

Conferenza Nazionale Programmatica Mcl


Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha inviato al Mcl in occasione della Conferenza Nazionale Programmatica.



Conferenza Episcopale Italiana


                     
Roma, 7 febbraio 2008


Carissimi,

            vi ringrazio per l’invito ai lavori della vostra Assemblea a cui mi è stato impossibile partecipare personalmente, a causa di precedenti e inderogabili impegni. Non di meno vorrei esprimere a voi tutti il mio saluto e il mio augurio per il felice esito di quest’importante occasione di dialogo e di confronto. Un momento accompagnato da un tema che mi pare molto significativo: “La ragione dei valori”. L’esperienza che deriva dalla vostra storia associativa, caratterizzata dalla trasmissione di un alto patrimonio ideale profondamente radicata nel valore dell’impegno quotidiano, dimostra quanto sia importante, oggi, evitare la secca di luoghi comuni non più frequentabili.

            Le ragioni dei cristiani, la vasta tradizione valoriale a cui esse fanno riferimento, ne siamo tutti consapevoli, non sono più percepite come valide in quanto tali. Il quadro sociale e culturale dei nostri tempi le pone in discussione, talvolta ne fa oggetto di aspre critiche, in altri casi di forzature o strumentalizzazioni non meno pericolose. La nostra è divenuta una ragione da difendere e, come ci ha ricordato il Convegno ecclesiale di Verona e la Nota pastorale che n’è scaturita, da nutrire e sostenere attraverso una speranza capace di tramutarsi in esempio, in testimonianza viva ed esigente; utile nell’orientare i passi di ciascun uomo e nell’incidere sul senso complessivo della sua esistenza.

            Il lavoro è uno degli ambiti privilegiati di quest’esercizio capillare che interpella stili di vita coerenti, capaci di fare emergere un sentire e un pensare illuminato dalla luce che il Vangelo proietta su ciascun campo dell’umano. Come ci ricorda, infatti, la Nota pastorale Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia: “L’adulto oggi si lascia coinvolgere in un processo di formazione e in un cambiamento di vita soltanto dove si sente accolto e ascoltato negli interrogativi che toccano le strutture portanti della sua esistenza: gli affetti, il lavoro, il riposo. L’esperienza del lavoro percorre oggi strade sempre più complesse. Ci vogliono competenze che possono essere assicurate solo da dedizioni più specifiche, come quelle promosse dalle esperienze associative”.

            In questa direzione, l’identità del vostro movimento costituisce un esempio rilevante di come interrogarsi, da cristiani, sulle sfide che pone la nostra società postindustriale e globalizzata in cui, lo sappiamo, il lavoro sta mutando radicalmente fisionomia e pone nuovi problemi d’impiego, d’inserimento delle nuove generazioni, di competenza, di concorrenza e distribuzione mondiale.

            Il superamento di un’organizzazione della produzione che imponeva alla maggior parte dei lavoratori un’attività ripetitiva, rende oggi possibile favorire forme di lavoro più rispettose delle persone, che ne sviluppano creatività e coinvolgimento, e consentono – dunque – di partecipare attivamente alla produzione del bene comune.

            Tuttavia, la condizione per affrontare questi problemi è un’adeguata preparazione che consenta l’apprendimento continuo e favorisca la flessibilità di adattamento all’incessante cambiamento tecnologico. Flessibilità, che troppo spesso finisce però con l’essere   sinonimo d’insicurezza,   d’incertezza, fino a costruire una matrice di pensiero sociale che rende perlomeno labile il proposito di una stabilità esistenziale, di un progetto di vita adulta. Nel medesimo tempo, il rapporto con il lavoro nel nostro quadro sociale, chiama sempre di più in causa un diverso rapporto con il tempo e pone forti provocazioni al credente.

            Affrontare il tema dell’educazione al bene comune, significa dunque – come ci ricorda la Nota pastorale Rigenerati per una speranza viva (1Pt 1,3): testimoni del grande “sì” di Dio all’uomo – “chiedere che l’organizzazione del lavoro sia attenta ai tempi della famiglia e accompagni le persone nelle fatiche quotidiane, consapevoli delle sfide che derivano dalla precarietà del lavoro, soprattutto giovanile, dalla disoccupazione, dallo sfruttamento della manodopera dei minori, delle donne, degli immigrati”.

          Certo che questi elementi di riflessione costituiranno altrettanti fecondi spunti per questa vostra Conferenza nazionale programmatica, e che essa offra nuovi motivi di slancio per l’impegno missionario del Movimento Cristiano Lavoratori, auspico un proficuo svolgimento dei lavori e a tutti imparto volentieri la mia benedizione.

                     
Angelo Card. Bagnasco
Presidente




 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali