NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.29 Gennaio / Febbraio 2008

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 29 (1676 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Al servizio dei deboli

Data di pubblicazione: Sabato, 23 Febbraio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.29 Gennaio / Febbraio 2008 :: Al servizio dei deboli

L’esperienza del Servizio civile Mcl raccontata da Franco Peretti


L’ESPERIENZA DEL SERVIZIO CIVILE MCL
RACCONTATA DA FRANCO PERETTI


AL SERVIZIO DEI DEBOLI


Il 4 dicembre 2007 si è concluso il progetto di servizio civile approvato dal Ministero delle Politiche Sociali che aveva come titolo “Lo Sportello dei Diritti e della Solidarietà”. E’ stata la prima esperienza, dalla quale sono emersi spunti molto interessanti di riflessione e sono anche nate ipotesi operative per progetti futuri. Abbiamo formulato alcune domande a Franco Peretti, Responsabile Nazionale MCL del Progetto, per cogliere gli aspetti più significativi di questa esperienza.


Il Servizio Civile rientra nell’attività sociale del Movimento Cristiano Lavoratori?

Certamente sì. Il MCL, in base al suo Statuto, opera principalmente nel campo del sociale, con particolare attenzione ai lavoratori, alle fasce deboli, agli immigrati, agli anziani. Ha, del resto, realizzato strutture, quali il Patronato, il CAF, l’EFAL, per contribuire alla crescita dei lavoratori. All’interno di questo contesto di servizi, i volontari del Servizio Civile hanno la possibilità di operare per contribuire a rendere più efficace l’attività degli enti, ma nello stesso tempo hanno l’occasione per acquisire competenze sicuramente spendibili nel mercato del lavoro. Sottolineo questo elemento non per esprimere un auspicio, un obiettivo da raggiungere, bensì, visto che siamo in una fase di consuntivo, per mettere in risalto un risultato raggiunto. Nelle realtà dove i volontari hanno operato sono stati riscontrati risultati molto positivi, poiché il lavoro del MCL ha avuto “una marcia in più”. I giovani, con il loro entusiasmo, hanno dato un contributo per far sentire anziani ed immigrati più legati alla realtà territoriale nella quale sono inseriti.


A quale fascia della popolazione è stata rivolta l’attenzione dei volontari?

Sono state prese in considerazione due fasce: gli anziani e gli immigrati.

Per gli anziani sono state studiate e sperimentate iniziative per garantire una loro presenza positiva, mettendoli nella condizione di essere protagonisti della realtà nella quale vivono. Sono state anche realizzate attività per un approccio non traumatico alle procedure informatiche. Credo che sia molto interessante ed utile che l’anziano possa usare gli stessi strumenti che il giovane ha a disposizione, perché in questo modo si attua un dialogo che possiamo definire generazionale.

Analoghe considerazioni possono essere fatte per gli extracomunitari immigrati. L’obiettivo che, con l’aiuto dei volontari del servizio Civile, il Movimento si è posto, è stato quello di offrire un sostegno “non burocratico” all’inserimento. La collaborazione con l’immigrato non deve esaurirsi con la compilazione delle carte e dei questionari, ma deve generare un rapporto di fiducia tra l’immigrato e la struttura sociale MCL o quella pubblica (Questura, Prefettura, Ente Locale).

I volontari hanno lavorato con questo principio di base, si sono posti al servizio cercando prima di tutto di capire. Questa impostazione culturale è emersa in tutte le realtà ed il Servizio Civile è stato realizzato con quello spirito che anima il Movimento Cristiano Lavoratori.


Sarebbe interessante qualche cifra…

Le sedi del Servizio Civile del Movimento sono state 29, dislocate in Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Con il progetto erano stati richiesti 155 volontari, da inserire in tutte le sedi. Sono pervenute 436 domande, di cui 293 di donne e 143 di uomini. Il primo giorno si sono presentate complessivamente 121 persone, ma a portare effettivamente a termine il servizio sono stati 119 volontari, di cui 81 donne e 38 uomini.

In particolare, nelle cinque sedi siciliane (Castelvetrano, Comiso, Messina, Palermo e Patti) hanno operato 27 volontari, di cui 20 donne e 7 uomini. In Puglia, dove le sedi sono state undici (due a Bari, Andria, Avetrana, Bisceglie, Corato, Grottaglie, Massafra, Modugno, Taranto e Trani), hanno operato 41 volontari (27 donne e 14 uomini). Nelle quattro sedi della Campania (due a Napoli, Castellammare di Stabia e Salerno) sono stati attivi 21 volontari (15 donne e 6 uomini). In Calabria, nelle tre sedi di Reggio Calabria, Cosenza e Vibo Valentia, hanno lavorato 16 persone, di cui 11 donne e 15 uomini. Nel Lazio erano attive cinque sedi (tre a Roma, una a Ladispoli e una a Ponzano Romano): qui hanno concluso il servizio 11 volontari (5 donne e 6 uomini). Infine, nell’unica sede dell’Emilia Romagna, a Bologna, hanno lavorato 3 giovani volontarie.


Che tipo di formazione è stata somministrata ai volontari?

Innanzitutto occorre fare una premessa. Il Movimento Cristiano Lavoratori ha investito molto sulla formazione perché, nel rispetto della normativa vigente, considera l’attività di educazione fondamentale. Il periodo del Servizio Civile passa, quanto durante il Servizio Civile viene appreso resta. La formazione è, pertanto, un valore aggiunto, che non deve mai venire meno.

Per tornare all’attività svolta, i momenti formativi sono stati di due tipi: formazione generale e formazione specifica.


In che cosa consiste la formazione generale?

La formazione generale riguarda il volontario come persona inserita in questa realtà sociale. Il monte ore complessivo è stato di 40 lezioni e sono stati trattati argomenti di cultura civica, con particolare riferimento alle caratteristiche del Servizio Civile, inteso come occasione per rendere attuale il dovere di difesa della Patria, anche alla luce delle interpretazioni date dalla Corte Costituzionale. La Patria viene difesa non solo con le armi, ma anche con interventi di attuazione dei diritti umani e civili. Un secondo modulo è stato dedicato ad illustrare le caratteristiche della protezione civile, che diventa una forma di difesa della Patria per quanto riguarda la prevenzione dei rischi.

Il terzo modulo ha avuto come tema fondamentale la solidarietà e la cittadinanza, nelle sue varie forme. In questa parte è stato affrontato anche il complesso di tematiche relative all’Unione Europea. Uno spazio di un certo rilievo è stato dedicato ad evidenziare il ruolo dello Stato e della società nell’ambito della promozione umana e della difesa dei diritti della persona e a sottolineare il rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. L’ultimo modulo è stato invece dedicato a cogliere le caratteristiche e le peculiarità del Servizio Civile attuato all’interno del MCL. In questa fase è stato presentato il Movimento, coinvolgendo anche i responsabili dello stesso, perché le testimonianze dirette sono sempre le più efficaci.


E la formazione specifica?

La formazione specifica è stata trattata con molta attenzione e con il coinvolgimento di docenti altamente qualificati. Gli argomenti trattati sono tutti legati alle competenze professionali di chi deve seguire le problematiche fiscali, assistenziali o amministrative. Sono state pertanto affrontate le tematiche fiscali con l’esame dei modelli relativi alla dichiarazione dei redditi. Contestualmente sono stati esaminati i procedimenti per la presentazione delle domande di pensione e di altre forme di previdenza. Sono state inoltre studiate tutte le procedure per gli adempimenti in materia di soggiorno per gli immigrati.

La formazione che è stata realizzata ha previsto non solo momenti di formazione teorica, ma anche momenti di formazione pratica e, di conseguenza, è stato garantito un intervento completo e concreto.


In conseguenza di questa formazione, quali sono i vantaggi per i volontari?

Hanno acquisito delle competenze che certamente completano, da un punto di vista professionale, la loro preparazione. Finito il servizio civile, infatti, essi possono inserirsi nell’attività professionale con tutte le competenze necessarie. Possono anche scegliere di creare società per consulenze, così come possono svolgere nel tempo libero, continuando il volontariato, questo tipo di intervento.


 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali