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  Lavoro e democrazia per una crescita del Sud America

Data di pubblicazione: Venerdì, 22 Febbraio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.29 Gennaio / Febbraio 2008 :: Lavoro e democrazia per una crescita del Sud America

La Conferenza di Santiago del Cile


LA CONFERENZA DI SANTIAGO DEL CILE

LAVORO E DEMOCRAZIA PER UNA CRESCITA DEL SUD AMERICA


       Nel dicembre pre-natalizio ho partecipato, in rappresentanza del Mcl, ad un’importante Conferenza Internazionale sulle prospettive del lavoro e sul ruolo del sindacato e dei Movimenti di lavoratori cristiani in America Latina, che si è tenuta a Santiago del Cile.

      Ho potuto confrontarmi con persone che guidano movimenti di lavoratori cristiani e sindacati, ed ho conosciuto più da vicino i problemi che questi amici devono affrontare quotidianamente per garantire una speranza a tanta gente che vive una vita indegna, spesso con poco più di un dollaro al giorno.

      L’America Latina ha conosciuto grandi esperienze di sindacalismo cristiano, ma oggi vive una forte preoccupazione per le sfide del futuro e, nell’attuale fase di globalizzazione, non sempre sembra essere in grado di rimuovere gli ostacoli che impediscono la giustizia sociale e la realizzazione di un lavoro degno e una libertà vera.

      La solidarietà organizzata – che da sempre caratterizza le associazioni cristiane impegnate nel sociale – non trova più nella politica quella sintesi che, fino al 2000, era veicolata attraverso i movimenti di lavoratori democratici cristiani, oggi disciolti. Non sono poche le difficoltà che si incontrano per mantenere forte e chiara l’identità cristiana nel mondo del lavoro, tanto più dopo la fondazione – a Vienna nel 2006 – di una nuova Centrale Sindacale Internazionale, che ha di fatto sostituito quella di ispirazione cristiana e quella socialista.

      A Panama, nel prossimo mese di marzo, si terrà il Congresso americano del sindacato e non pochi saranno i problemi da superare; esistono infinite confederazioni riconosciute e questo sarà già un elemento di grande incertezza: troppa democrazia formale non è sempre sinonimo di democrazia sostanziale.

       Chiamati ad operare in una società sempre più disarticolata, dove una diffusa delegittimazione politica viene alimentata anche da una profonda crisi della rappresentanza, i Movimenti di lavoratori del Sud America operano in un clima di forti tentazioni individualistiche, in cui manca la spinta ad accrescere la contrattazione; la loro vita associativa è spesso influenzata dall’essere ‘anziani’ e, conseguentemente, pronti a leggere i fenomeni della società globale ancora e soltanto con il “ricordo della lotta di classe”…

       Non è raro, inoltre, veder collocate le prospettive di sviluppo in un contesto caratterizzato da una “costante politica anti U.S.A”, finendo col trascurare i nuovi scenari delle dinamiche economiche.

       Oggi l’America Latina ha un movimento sindacale troppo diviso, con una classe dirigente che non ha saputo preparare le nuove generazioni di giovani sindacalisti: è anche per questo che vive forti difficoltà nello sviluppare nuove politiche rappresentative e partecipative.

         Il populismo, che di questi tempi sta caratterizzando molti governi, trova inoltre, purtroppo, riscontri positivi anche nel pensiero di molti sindacalisti latinoamericani, che continuano a presentare alla gente modelli operativi già da tempo archiviati in Europa, perché storicamente sconfitti. Sono sindacalisti che, nel lottare per un lavoro degno, non sembrano tuttavia capaci di attivare quei modelli fondamentali che proprio da noi stanno caratterizzando il dialogo sociale europeo, modelli grazie ai quali la nostra libertà, la nostra democrazia ed il nostro lavoro si vanno ancorando sempre più ad una grande partecipazione dei lavoratori alla vita sociale e civile.

       E’ nella partecipazione sostanziale che si deve collocare lo sviluppo della democrazia anche in America Latina.

      Nel corso della Conferenza si è registrato comunque un grande interesse per il dialogo sociale europeo e si è aperta un’interessante pista di lavoro per preparare le nuove generazioni di sindacalisti e i futuri dirigenti dei movimenti di lavoratori cristiani.

       Sul modello della rete europea costituita dall’Eza, e grazie anche al sostegno che il MCL ha attivato con la Kab della Germania, si è costituita la R.E.C.L.A.F.T.: una rete sud americana per la formazione dei lavoratori cristiani che avrà sede in Cile, presso il Celah - Centro Studi Padre Hurtado -.

       La R.E.C.L.A.F.T. si propone di affrontare le sfide della globalizzazione elaborando proposte formative per i giovani e contribuendo così al rinnovamento della società nel segno della giustizia sociale e della solidarietà. In questa prima fase vi parteciperanno movimenti ed associazioni del Cile, dell’Argentina, del Perù, della Bolivia, del Paraguay, dell’Uruguay e dell’Ecuador. In un secondo momento si spera che essa possa costituire un laboratorio più grande e rappresentativo, e che altri centri europei si uniscano a noi nel sostenere il progetto.

       Ancora una volta risulta evidente come senza un lavoro veramente degno non vi sia alcuna democrazia reale, né vi possa essere libertà senza giustizia sociale.

       I fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa sono ancora il baluardo essenziale per far vincere l’uomo e, poiché la Conferenza si è chiusa mentre a Roma Papa Benedetto XVI pubblicava l’Enciclica Spe Salvi, noi auspichiamo che la “ragione dei valori” anche in Sud America, alla fine, possa contribuire a realizzare un nuovo cammino verso un orizzonte meno annebbiato.


Piergiorgio Sciacqua



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