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  Un Patronato proiettato verso il futuro

Data di pubblicazione: Giovedì, 24 Luglio 2014

TRAGUARDI SOCIALI / n.66 Maggio / Giugno 2014 :: Un Patronato proiettato verso il futuro

L’opinione di Guglielmo Borri, neo-presidente del Patronato Sias-MCL

Il Congresso ci ha regalato un Movimento forte e rinnovato, che ha tracciato le linee guida e le priorità dell’azione per gli anni a venire. I temi che hanno caratterizzato il percorso congressuale, che rappresentano i nostri obiettivi per il futuro, sono il territorio, la formazione ed i servizi. Il Patronato Sias raccoglie la sfida del rinnovamento, cioè della capacità di saperci aggiornare e rinnovare continuamente – in un mondo in continuo cambiamento sociale e normativo – valorizzando il lavoro fatto fino ad oggi, non fermandosi sui risultati raggiunti, ma guardando al futuro con capacità innovativa, sapendo rafforzare e coniugare la presenza sul territorio.
Il Patronato SIAS è da sempre strumento operativo sul territorio e tutti noi che abbiamo responsabilità all’interno - dirigenti, responsabili ed operatori - siamo e saremo chiamati “a contribuire con passione, competenza e senso di appartenenza al generale progetto associativo ad ogni livello”, espressione della scelta statutaria che poggia su di un rinnovato coordinamento tra tutti i servizi, che trova linfa e fondamento nelle linee guida che sono state definite dal Comitato Esecutivo del MCL.
Tutto questo si innesta in una stagione politica e culturale del Paese che sembra voler ridimensionare il grande ruolo sociale che i patronati hanno svolto in Italia dalla loro costituzione fino ad oggi. Per questo il forte coordinamento con il Movimento sarà fondamentale anche in questo momento in cui – come si è letto anche sulla stampa recentemente – sembra esserci un’idea – diversa – di quel servizio che è posto a salvaguardia e tutela dei diritti dei lavoratori e dei pensionati.
Questo clima lo si percepisce a partire dalla legge finanziaria 2012, che prevede tra l’altro regole e limiti sempre più stringenti per la presenza dei patronati sul territorio e se ne trova conferma nei continui tentativi di incidere sulla riduzione delle risorse economiche.
Anche perché il fondo che finanzia i patronati è alimentato dai lavoratori e dai pensionati. E l’aspetto finanziario sarà centrale e determinante per la vita dei patronati nei prossimi anni.
Sarà il rafforzamento della presenza sul territorio, in sinergia tra tutti gli enti di servizio, con grande attenzione alla qualità del nostro servizio agli utenti, la strategia vincente, puntando sulla formazione e sull’aggiornamento dei nostri operatori, attraverso un potenziamento dell’informatizzazione dei servizi offerti, anche considerando la scelta telematica nella gestione e trasmissione delle pratiche che è stata fatta da tempo. Questo lavoro richiederà costanti aggiornamenti e formazione, in un’ottica di una rinnovata collaborazione con gli Enti Pubblici, primi tra tutti Inps ed Inail. Puntare sull’informatizzazione dei servizi, consentirà una sempre maggiore rapidità di rapporti con gli enti di previdenza, con immediatezza della trasmissione delle informazioni e dei dati e con la conseguente velocizzazione del dialogo e delle risposte con gli enti di previdenza stessi, a vantaggio degli assistiti.
Il quadro sociale del Paese in rapido mutamento, la forte presenza di lavoratori stranieri – che potrà trovare anche nel rapporto con l’ALS una risposta operativa importante –, richiederanno ulteriori adeguamenti legislativi, a cominciare della stessa legge 152 del 2001 che, sia pur non ancora completamente attuata, già pone in evidenza – a 13 anni dalla sua promulgazione – la necessità di un ulteriore aggiornamento. In questo scenario, il patronato SIAS rappresenta un servizio per la gente ed è uno strumento con il quale il Movimento sta tra le persone e realizza il proprio obiettivo di assistere e sostenere lavoratori e pensionati, i tanti senza lavoro, disoccupati o esclusi dal ciclo produttivo, gli immigrati, nuovi soggetti cui da tempo si rivolge la nostra offerta di servizi. Questo significherà diventare dei veri e propri consulenti delle persone, capaci di fornire nei nostri uffici un’assistenza completa, offrendo tutti i servizi del sistema MCL, senza compartimenti stagni, recependo le differenti necessità con un ruolo propositivo, superando ogni forma di burocratizzazione figlia di logiche appartenenti a tempi lontani, capaci di essere consulenti sociali delle persone e non semplice “trasmettitori” di pratiche verso gli Enti pubblici.
Una sfida difficile ed impegnativa che, ci stimola tutti, operatori e dirigenti, e che parte dal coordinamento dei servizi sul territorio (come dice lo Statuto del Movimento), con l’assunzione della responsabilità di investire sui servizi, anche da parte dei dirigenti locali del Movimento, consapevoli di lavorare per il ‘sistema MCL’. Dovremo mettere in campo attività sempre più qualificate che siano al servizio del Paese e che, al tempo stesso, siano capaci di assicurare le tutele ma anche di guidare l’evoluzione del welfare autenticamente sussidiario, in tutti i campi, per assicurare una sempre maggiore giustizia sociale come dice l’art. 2 dello Statuto del MCL e come è stato ribadito dalle linee guida che tutti insieme ci siamo dati e che tutti insieme lavoreremo per attuare.

Guglielmo Borri
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