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  Anziani, quali richieste

Data di pubblicazione: Sabato, 26 Novembre 2005

TRAGUARDI SOCIALI / n.17 Settembre / Ottobre 2005 :: Anziani, quali richieste

di Andrea Leonetti


ANZIANI, QUALI RICHIESTE


       Da anziano non posso non pormi una domanda: a che cosa servirà mai vivere più a lungo, se i giorni che ci aspettano sono fatti di solitudine?

       Ancora oggi, nel 2005, in Italia è possibile che un vecchio muoia come ormai non muoiono più nemmeno i cani e i gatti, e ciò in barba alla tanto conclamata sensibilità verso i deboli e gli anziani.

       Da questi fatti drammaticamente concreti nasce una seconda domanda: come definire la nostra epoca?

       Gli uomini politici continuano a dichiarare i loro impegni, gonfi di retorica umanitaria, a favore degli anziani, soprattutto nei periodi elettorali. Mentre la Tv trasmette avvenimenti del Terzo mondo, loro compaiono con il volto contrito, carichi di pietà di fronte a vecchi lontani migliaia di chilometri e poveri affamati di ogni dove; tutti fatti che da cristiano non posso che condividere, visto che proprio Cristo ci ha insegnato ad “amare il prossimo tuo come te stesso”. Tuttavia bisognerebbe provare a sentire anche le necessità del prossimo più vicino, di colui che muore di fame nella porta accanto, bisognerebbe avere il coraggio di pensare alle migliaia di anziani italiani che vivono con la misera e unica pensione, sfiorando la fame e varcando inesorabilmente la soglia della povertà.

       Prossimo è anche il nonno che sta male, il vecchio vicino a te che non vedi da oltre due mesi e del quale magari senti i cattivi odori provenienti dalla casa accanto. C’è il prossimo che soffre a due passi e tu non vedi, perché ’unico oblò sul mondo reale è diventata la Tv, davanti a cui l’anziano é parcheggiato per riempire le ore vuote della solitudine, senza gravare troppo su famiglia e società. Anticamente i vecchi erano considerati uomini socievoli, gremivano le panchine dei giardini pubblici, le piazze, i tavolini dei caffè, affollavano soprattutto i luoghi pubblici; non c’era farmacia, soprattutto al Sud, sartoria, salone da barba, non c’era Chiesa o sede di sindacato o di Partito, dove non vi fosse un nutrito numero di anziani. Oggi non più.

       Gli anziani e i pensionati della Fed.Lav. Mcl, conformemente alle richieste presentate al Parlamento, sostengono da tempo la lotta contro il carovita e a favore della tutela del potere d’acquisto delle pensioni. Ritengono inoltre necessario costituire un adeguato Fondo per i non autosufficienti. Allo stesso tempo denunciano che tasse e tributi locali, come anche l’addizionale IRPEF, sono sempre più pesanti e aggravano il costo della vita per milioni di anziani, che vivono con una minima pensione.

       A completare questo quadro di vera emergenza si aggiungono le difficoltà delle degenze ospedaliere a rischio, prontuari farmaceutici penalizzanti, mancanza di strutture di accoglienza, sevizi pubblici essenziali carenti, trasporti che non funzionano, caldo o freddo omicida, uffici postali che chiudono e anziani esposti ancor più a criminalità, solitudine e abbandono.

       Quanto alla previdenza, ormai non è più sostenibile che essa debba comunque funzionare da sostegno sociale, che non si proceda alla definitiva separazione tra previdenza, costituita dai soldi dei lavoratori, e l’assistenza che appartiene alla fiscalità generale.

         In Italia continua a diffondersi la mentalità che i pensionati sono spesso un peso e tuttavia, mentre si alimenta la teoria del ‘non spendere soldi per chi vive troppo’, viene annunciata ai quattro venti la tanto decantata solidarietà sociale.

       Anziani e pensionati del MCL, uniti ai milioni di pensionati italiani continueranno a essere tenaci e a non demordere, impegnandosi affinché l’ultimo segmento di vita di ogni essere umano, segmento lungo anche venticinque o trent’anni, si possa trascorrere secondo ritmi altrettanto dignitosi di quando l’età media non superava i settant’anni.


Andrea Leonetti


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