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  Con i progetti della legge 383 cresciamo accanto ai cittadini

Data di pubblicazione: Sabato, 22 Agosto 2020

TRAGUARDI SOCIALI / n.98-99-100 Marzo / Agosto 2020 :: Con i progetti della legge 383 cresciamo accanto ai cittadini

Partecipazione sociale

Sin dalla sua nascita, il Movimento cristiano lavoratori ha sempre dimostrato, in ottemperanza ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, di sapersi “muovere”, evolvere per approcciarsi a
necessità sempre più stringenti in maniera consapevole ed efficace: caratteri così intrinseci e congeniali al Movimento hanno trovato corpo anche nella realizzazione di numerosi progetti ed iniziative, previste per le APS dalla legge 383/2000.
Più in generale, lo sviluppo di iniziative di supporto alla cittadinanza rappresenta il fulcro stesso dell’azione del Mcl, ne diviene assieme la strada e le gambe che ci permettono di “proiettarci in avanti”: le opere realizzate ci hanno consentito di costruire il percorso necessario per avanzare assieme, Movimento e cittadini; ma, queste stesse, si sono fatte anche gambe, che negli anni ci hanno aiutato a procedere. Fuor di metafora, quest’ultima immagine ci sembra quella più adatta a definire le iniziative del Mcl: l’elemento corporeo, materiale e dinamico, che ci consente di attenzionare contesti emergenziali.
Assunto questo come punto di partenza, può essere utile ripercorrere brevemente alcuni dei numerosi ambiti nei quali Mcl ha sviluppato i progetti ex legge 383 nei primi vent’anni del nuovo millennio: a dimostrazione dell’aderenza alle dinamiche sociali, già nel 2002 Mcl promuoveva progetti di educazione digitale come “Il movimento in rete” seguito, nel 2004, da “Mcl on line”; diverse sono state le iniziative promosse anche a favore degli anziani come “Rete di azioni sociali per anziani” sviluppato nel 2005. Inoltre, già a partire dal 2005, ma sempre di più dopo il 2008, anno della crisi economica, sono stati sviluppati progetti volti al supporto della componente più attiva della cittadinanza, nonché più minacciata dalle condizioni socioeconomiche dell’Italia contemporanea: i giovani.
A loro è stata dedicata una serie di progetti nella doppietta 2007-2008: “I giovani protagonisti”, “Una marcia in più per i giovani” e “Un salvagente per i giovani”. Ma Mcl li ha saputi valorizzare anche attraverso la formazione, in modo particolare, rispetto alla centralità che l’Unione Europea ha nello scenario storico, politico ed economico contemporaneo: un valido esempio a riguardo è il progetto “Rete Europea Giovani” del 2007, che coniuga l’interesse del Mcl per la sensibilizzazione dei giovani alla vocazione europeista da sempre forte nel Movimento. Ma la stessa necessità di comunicazione con la compente giovanile interna al Mcl, ci ha spinti a ragionare sulla dinamica di incontroscontro tra una generazione senior ed una junior: partendo dall’esperienza diretta, si sono sviluppati progetti che facilitassero un effettivo scambio intergenerazionale, a partire da “Baratto, lo scambio come strumento d’incontro tra due generazioni” del 2003 e “Raccontando” del 2004, che tocca anche il ruolo che la memoria storica ricopre nella comprensione delle dinamiche quotidiane.
Tuttavia, le iniziative che in assoluto hanno inciso sulla storia e sul ruolo del Movimento, sono state indirizzate all’intervento attivo nei contesti emergenziali: credo che nessuno, davanti alle immagini desolanti del popolo e delle città abruzzesi vessate dalle violente scosse di terremoto, sia rimasto indifferente; Mcl si è subito attivato al fine di portare sollievo alle numerose famiglie di sfollati, attivando il progetto “Riscostruiamo il domani” proprio a ridosso del terremoto del 2009.
In ultimo, nel biennio 2015-2016, una “nuovavecchia” emergenza ha interessato il panorama sociale e politico italiano: piaga secolare del Mezzogiorno e non, il caporalato è stato tenacemente combattuto dal Mcl con una serie di iniziative specificamente sviluppate per sensibilizzare ed intervenire attivamente, come il noto “Alla luce del sole” del 2015.
A fronte di ciò, risulta più facile identificare le iniziative presentate come volano stesso del Mcl, nonché mezzo mediante il quale possiamo tradurre in azioni una vocazione basata sulla sussidiarietà orizzontale e sul concetto tutto cristiano di prossimità, di umiltà e di servizio, senza il quale il Mcl mancherebbe del suo significato ultimo.
Infine è arrivata nel 2017 la Riforma del Terzo Settore, quintessenza della cittadinanza attiva, che ci ha permesso, attraverso l’ampliamento delle possibilità di azione e la più articolata regolamentazione in fatto di associazionismo e di iniziative realizzabili, di farci riconoscere come strumento di promozione sociale, proprio partendo dalle opere promosse.
In conclusione, come Movimento guardiamo indietro ai passi fatti, gioendo dell’impatto positivo che le nostre iniziative hanno determinato;
ma guardiamo anche avanti, sicuri del fatto che il futuro è nel Terzo Settore, cui noi da protagonisti aderiamo.

Stefano Ceci
Amministratore nazionale Mcl

SUL FRONTE DEI PROGETTI

Aps, la pietra angolare


La legislazione italiana in materia di Terzo settore inizia a svilupparsi solo dagli anni ’80. Sono degli anni 90 i primi tentativi di “istituzionalizzazione” del sistema associazionistico, con la legge n. 266/1991 e la n. 381/1991. Dal ’97, con il D.Lgs. 460/97 si inizierà a parlare di Associazione di Promozione Sociale; ma l’APS, così come la conosciamo, nascerà solo nel 2000, con la “pietra angolare” della riforma del Terzo Settore: la legge 383/2000.
Il sistema risultava però normativamente ancora troppo parcellizzato: tale squilibrio venne affrontato con il DL 29 novembre 2008 n. 185 art.30 ma con disposizioni che finirono per penalizzare ulteriormente il mondo associazionistico. Con la legge delega 106/2016 si è avviato un più integrato processo di riorganizzazione di quello che, per la prima volta, è considerato un “sistema”: il Terzo settore. Questo processo, in parte ancora in corso sfocerà nel D.Lgs. 117/2017, una legge finalmente organica: il Codice del Terzo Settore.
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