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  I valori genuini del sistema agricolo per far ripartire l’Italia

Data di pubblicazione: Lunedì, 27 Giugno 2011

TRAGUARDI SOCIALI / n.48 Luglio / Agosto 2011 :: I valori genuini del sistema agricolo per far ripartire l’Italia

A colloquio con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano.

“Se lei mi dice ‘MCL’ a me batte ancora il cuore…”.
Il leader del Pid (Popolari dell’Italia di Domani) e neo-ministro all’Agricoltura Francesco
Saverio Romano sta vivendo una stagione politica e istituzionale molto intensa. Da un lato deve mettere mano con piglio decisionista e tanta voglia di fare al ministero cui è stato destinato da poco dal premier Silvio Berlusconi, l’Agricoltura, e dall’altro vuole mettere piede dentro un dibattito, quello che attraversa il Pdl e la maggioranza di governo, né facile né scontato. Motivo ne è la clamorosa legnata elettorale inflitta dagli elettori al centrodestra alle ultime elezioni amministrative. Eppure, ci dice, risponde con piacere alle domande di Traguardi Sociali: “Se il MCL chiama, rispondo presente!”, sorride.
Ministro, la botta elettorale s’è sentita. Avvenire e, in generale, il mondo cattolico, vi hanno detto chiaramente: tornate a occuparvi di cose concrete…
Accolgo con piacere e favore tale appello. Da tempo lavoro per costruire la ‘casa di tutti i moderati italiani’, la sezione italiana del Ppe, il Partito popolare europeo. Tutte le iniziative, sia politiche che associative, che vanno in questa direzione mi trovano favorevole e avranno il mio appoggio. In ogni caso, con la nomina del ministro Alfano a segretario politico del Pdl, Berlusconi ha voluto favorire proprio un processo di riavvicinamento tra le istanze sociali del popolo dei moderati, e in particolare dei cattolici, e la linea politica del Pdl. Distanze che vanno accorciate. Il nostro è un Paese che sta bene, che cresce, e che non ha bisogno di un nuovo governo, ma di un nuovo impulso all’azione di questo governo. Gli italiani sono un popolo laborioso, credente e solidale, ma anche un popolo moderato e sensato. Vogliono un governo e una guida di e dei moderati. Lavorerò soprattutto per questo.
Una strada potrebbe essere quella di cambiare la legge elettorale in senso proporzionale, magari reintroducendo le preferenze… Sono assolutamente d’accordo, fosse per me introdurrei subito il sistema proporzionale ma dobbiamo tenere conto delle opinioni degli alleati. Ne discuteremo. Sulle preferenze, lei sfonda una porta aperta: non solo ho condotto una battaglia personale e durissima contro l’eliminazione delle preferenze, almeno al livello del Parlamento europeo, battaglia che sono fiero di aver vinto, ma sono sempre stato favorevole al sistema delle preferenze: solo così si capisce chi ha i voti per davvero.
Tornando a parlare di politica e mondo cattolico, le associazioni più impegnate nel campo del sociale, a partire dal Forum delle Persone e delle Associazioni cattoliche nel mondo del lavoro, Forum di cui il MCL è uno dei padri fondatori, chiedono di tornare a fare politica ripartendo dai ‘valori’ e da ‘una nuova generazione di cattolici’ in politica. Che poi è la stessa, identica, richiesta avanzata dal Papa come dalla Cei.
Sono assolutamente d’accordo. I valori vengono troppo spesso e troppo facilmente dimenticati, nel confronto elettorale come in una battaglia politica fatta di asprezze. Invece, bisogna puntare a un libero confronto di idee, valori tra i diversi schieramenti.
Passiamo a parlare di agricoltura. Fin troppo spesso è considerata una sorta di ‘Cenerentola’, tra le attività produttive del sistema-Italia…
Volendo usare la battuta, sto lavorando per far invitare questa Cenerentola al ballo, e per far sì che l’invito diventi permanente al punto che riesca a sposare il Principe! Fuor di metafora, il sistema agricolo italiano può determinare una bella fetta di sviluppo solo che, mentre nell’Unione Europea il reddito derivante dall’agricoltura vale il 14% del Pil, in Italia vale solo il 3%! Eppure, mentre il Pil stesso del nostro Paese ha segno negativo, in agricoltura la controtendenza c’è, pur se è dello 0,1%.
Insomma, l’agricoltura ha un potenziale immenso per trainare lo sviluppo del Paese.
Cosa fare, dunque?
La filiera che separa il produttore dal consumatore è troppo lunga, e va accorciata. Dall’altro lato, serve una proposta politica unitaria di governo del sistema agricolo. Dopo il referendum elettorale che ha ottenuto la sparizione del dicastero dell’Agricoltura (poi rinato sotto altro nome, ndr), il ministero ha perso di credibilità e di guida del settore. Infine, nei confronti delle Regioni – cui sono state concesse, nell’ambito della riforma federale dello Stato molti poteri di politica agricola - va fatto un discorso chiaro e onesto come quello che io sto facendo: l’agricoltura non può essere considerata un’attività marginale e minimale delle loro competenze, la Cenerentola del Paese, appunto. Dobbiamo lavorare tutti insieme, Stato e Regioni, in accordo con la Ue, per far tornare l’agricoltura al centro delle politiche di sviluppo del Paese.
In un’intervista al settimanale Vita, lei parla di ‘agricoltura sociale’. Cosa vuol dire?
Voglio dire che, tra le prime cose da fare, c’è da avvicinare i giovani all’agricoltura, oltre che i cittadini.
Dobbiamo tornare a far riscoprire i valori e la forza di un sistema, quello agricolo, che ha prodotto nel nostro Paese un modello di crescita tradizionale e solido, fondato sulle buone e genuine cose della vita. E anche processi che appaiono inarrestabili come lo spopolamento delle campagne sono figli di un modello sociale che andrebbe riconsiderato, anche perché le imprese agricole che hanno creato lavoro per se stesse, i loro figli e i loro dipendenti, ancora resistono, investono, producono reddito e creano occupazione.
Ministro, un’ultima domanda. Sappiamo che lei ha militato dentro le fila del MCL. Quale ricordo porta di quell’esperienza?
Un ricordo bellissimo. Quando sento anche solo il nome, MCL, mi batte il cuore. Sono stato un iscritto e un militante del MCL, realtà che conosco bene e ricordo sempre. Del MCL, inoltre, condivido tutti i valori, le scelte e gli ideali che lo muovono anche perché abbiamo lo stesso modo di concepire la politica e vedere la società. Approfitto per mandare, tramite Traguardi Sociali, un caloroso saluto a tutti gli iscritti del MCL.

Ettore Colombo
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