NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.26 Maggio / Giugno 2007

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 26 (5149 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  La nuova stagione dell’identità

Data di pubblicazione: Domenica, 17 Giugno 2007

TRAGUARDI SOCIALI / n.26 Maggio / Giugno 2007 :: La nuova stagione dell’identità

Primavera 2007


LA NUOVA STAGIONE DELL’IDENTITA’


       La primavera 2007 è stata, senza dubbio, ricca di eventi “epocali” per la storia dell’impegno politico dei cattolici. In meno di due mesi, si sono verificati tre fatti fondamentali e determinanti seppur, tra loro, molto diversi.   

       In ordine di importanza: 1) le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI al santuario dell’Aparecida sul fallimento del sistema marxista e di quello occidentale;
2) il clamoroso ritorno unitario di un popolo cattolico, e non solo cattolico, sulla piazza in occasione del 12 maggio; 3) la confluenza della sinistra cattolica, di matrice dossettiana, con i DS di matrice postcomunista, in un unico contenitore politico.

       Questi tre fatti, tra loro apparentemente tanto distanti, e così diversi per contesto ed autorevolezza, possono, se congiuntamente letti, aprire uno squarcio illuminante sulle prospettive e le modalità di una nuova presenza sociale e politica dei cristiani anche in Italia.

       Non è certo la prima volta che un Pontefice parla dei mali del marxismo e del capitalismo: queste tematiche fanno parte del bagaglio storico della dottrina sociale cristiana.

       Tuttavia, in questa occasione, nelle parole del Papa si può cogliere un respiro epocale ed un’immediatezza che costituiscono la premessa di una grande novità, coraggiosa e dirompente: la riaffermazione, in termini di attualità operativa, della dottrina sociale cristiana che viene riproposta, non solo come riferimento di principio, ma come strumento di impegno sociale e politico per far fronte al tragico fallimento che accomuna il marxismo e la deriva relativistica dell’occidente. E’ la premessa di un grandioso rinnovamento della presenza sociale e politica dei cristiani, su scala internazionale, sulla base dei valori di identità e giustizia sociale. Un mix “rivoluzionario” che sconcerta e spiazza tutta l’intellighenzia laicista che vuole - per suo comodo ed interesse – continuare a ragionare nell’ambito forzato dello schema conservatori - progressisti.

       Un vento di novità che soffia forte anche in Italia. Il grande successo della manifestazione di popolo del 12 maggio ne è eloquente testimonianza.

       “La Chiesa ha voluto una grande manifestazione il cui tema non era solo la famiglia, ma l’impronta da dare alla società ed allo Stato nel suo complesso. E ha messo in luce il vuoto di chi parla di laicità senza avere una politica e una forza organizzativa per farla prevalere.” Questa interpretazione, data da Emanuele Macaluso sulle pagine de “il Riformista” è, ovviamente dal suo punto di vista e nella sua logica, una delle più lucide ed equilibrate tra le tante formulate. La manifestazione del 12 maggio, assolutamente trasversale rispetto alle forze politiche, è in assoluta antitesi rispetto allo schemagabbia “conservatori-progressisti” che la maggior parte dei mass media e delle lobbies vorrebbero imporre all’Italia. Ripropone con forza i temi dell’identità, della giustizia sociale e del modello di società come elementi discriminanti dell’impegno sociale e politico dei cristiani, e non solo dei cristiani. L’assonanza con le parole del Papa, in Brasile, è totale.

       C’è, infine, la confluenza della sinistra cattolica di matrice dossettiana nel Partito Democratico. Si potrebbe dire, con parole usuali ad Augusto del Noce, che l’esperienza dossettiana s’invera e si annulla in questa confluenza, coronando il mito dell’unità dei cattolici con le “sinistre” tanto caro a Dossetti. S’invera e si annulla in quanto le diviene sostanzialmente impossibile mantenersi all’interno del dibattito sull’impegno sociale e politico nel mondo cattolico che va, necessariamente, ad incentrarsi sull’identità popolare e cristiana.

       L’esperienza sociale e politica che può maturare da questi eventi nascerà, pertanto, libera dalla tabe dossettiana che ha, pesantemente, condizionato l’impegno dei cattolici in Italia nel secondo dopoguerra. Non è cosa di poco conto.

       Con il 12 maggio l’onda lunga di un nuovo impegno sociale e politico dei cristiani, si è avviata anche in Italia, ma certo non mancano gli ostacoli e le trappole per tentare di fermarla!

       La prima è il referendum sulla legge elettorale. A questo proposito una cosa deve essere ben chiara ai tanti politici che hanno affollato il parterre di Piazza San Giovanni: il referendum ed i suoi obbiettivi, cioè l’omologazione forzata conservatori-progressisti, sono in netta, profonda, irriducibile antitesi con lo spirito e con le aspirazioni di quella piazza e, soprattutto, con la rivendicazione di identità popolare e cristiana che quella piazza ha ribadito.



Pier Paolo Saleri
Fondazione Europa Popolare

 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali