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  “La persona oltre il click”

Data di pubblicazione: Sabato, 1 Febbraio 2020

TRAGUARDI SOCIALI / n.97 Gennaio / Febbraio 2020 :: “La persona oltre il click”

A Milano l’Assemblea dei Servizi MCL Lombardia

In un mondo basato sempre più sull’intermediazione e sull’imperare dei social (che generano in ciascuno l’illusione di poter incidere individualmente sulla realtà), il Movimento Cristiano Lavoratori va controcorrente.
E lo fa parlando del valore dei corpi intermedi e dell’associazionismo, a cominciare da un’iniziativa, che si è svolta a Milano il 30 gennaio, significativamente intitolata “La persona oltre il click”.
Un tema evidentemente molto sentito, anche a giudicare dalla foltissima partecipazione di pubblico (addetti ai lavori e non solo) che ha gremito la sala dell’hotel Michelangelo: del resto non c’è da rimanerne stupiti, posto che la centralità della persona è questione assai sentita in un mondo che vorrebbe rendere anche la democrazia e la partecipazione questioni sempre più relegate al digitale. In questo contesto l’Assemblea dei Servizi MCL della Lombardia ha rappresentato un punto di ripartenza verso il valore e la centralità dei corpi intermedi che, attraverso i vari servizi alla persona, diventano luogo di incontro, di dialogo e di reale partecipazione, sulla scia dell’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa.
La posizione del MCL è stata ben riassunta dal Presidente nazionale del MCL, Carlo Costalli: “Oggi le realtà e le aggregazioni che formano il tessuto sociale sono sempre più fragili a tutti i livelli: politico, religioso, sindacale, internazionale – ha spiegato -. Si indebolisce anche il legame familiare, comunitario, associativo o ambientale. Anzi, i legami rischiano addirittura di essere considerati un freno all’affermazione individuale. Ma noi non siamo d’accordo”.
Per Costalli “un Paese senza reti sociali rischia di costruire una società di ‘io soli e spaventati’ che guardano al mondo esterno come ad una minaccia. Creare spazi comuni di impegno dentro la società risponde ad un desiderio ancora fragile, ma diffuso, di ricostruire la comunità sociale”.
Un intento chiaro, coraggioso e in controtendenza, dunque, quello che è stato alla base dell’Assemblea di Milano che - accanto alla partecipazione, fra gli ospiti, di Paolo Cesana, Direttore della Fondazione Luigi Clerici, e di Angelo Colombini, Segretario Confederale Cisl - ha attirato anche la presenza di alcuni amministratori locali della città, come Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, e Lorenzo Lipparini, Assessore alla Partecipazione, Cittadinanza Attiva e Open Data del Comune di Milano.
Il tema scelto, che “riporta al centro le opere e i servizi e vede i corpi intermedi come luogo reale di partecipazione, esprime una preoccupazione e al tempo stesso indica un cammino per rispondere alle inquietudini che attraversano la nostra società” ha detto il Presidente Regionale MCL della Lombardia, Giovanni Gut. “La preoccupazione è quella che possa prendere il sopravvento l’idea utopica di un mondo in cui le relazioni possono essere rimpiazzate dalla tecnologia, secondo una visione miope dell’individuo inteso come un essere slegato da ogni rapporto, che non ha bisogno degli altri. Viviamo l’epoca della disintermediazione, una parola dal suono brutto che rappresenta un’idea ancora più brutta, quella che le associazioni, il terzo settore (nelle sue variegate forme), non solo siano superflui, ma che siano addirittura dannosi per lo sviluppo del Paese”.
E invece è proprio dalla riscoperta delle relazioni personali, dalle interconnessioni, che bisogna ripartire. Sotto questo punto di vista un ruolo determinante è giocato proprio dai Servizi alla persona, che diventano un’occasione sempre più preziosa di conoscere l’altro, di sostenerlo nelle difficoltà, di fare ‘fronte comune’: insomma di dare forma concreta alla solidarietà.
Nel corso dell’Assemblea di Milano questo aspetto è stato assolutamente centrale, anche grazie alla presentazione dell’andamento dei Servizi - Patronato Sias e Caf MCL, in particolare - che il Movimento mette a disposizione dei cittadini in Lombardia e, più in generale, nel nord del Paese. Servizi che hanno fatto registrare un incoraggiante trend di crescita negli ultimi anni, segno evidente di un lavoro prezioso, svolto quotidianamente e capillarmente, che incontra un sostanziale crescente gradimento da parte dei cittadini.
“Non bisogna aver paura del nuovo e del diverso – ha premesso il Direttore Generale del Patronato Sias, Alfonso Luzzi, presentando i lusinghieri dati registrati negli ultimi cinque anni dal Patronato – poiché la nostra forza è nella nostra identità, prima ancora che nella nostra dimensione”. Luzzi ha quindi illustrato i risultati raggiunti dal Sias: “Il Patronato è cresciuto dell’87% in cinque anni, trattando centomila pratiche l’anno scorso e il 60% di questi Servizi sono stati erogati senza alcun finanziamento pubblico, cioè rendendo un servizio al cittadino che nessuna istituzione ci riconosce ma che risponde alla nostra mission e si inquadra nella tradizione segnata dalla Dottrina sociale della Chiesa”. Il Patronato Sias, che negli ultimi 5 anni ha più che raddoppiato gli organici diventando a Milano il quarto patronato in ordine di importanza, si pone di fatto, in termini di servizi alla persona, come fondamentale forza sociale. “Ma non si tratta di una corsa ai numeri – ha concluso Luzzi – bensì di fare scelte mirate, di qualità: di passare da un’etica delle buone intenzioni a un’etica della responsabilità”.
La crescita della rete dei servizi MCL in Lombardia – frutto anche della forte volontà del Movimento che ha pesantemente investito in Lombardia per ricreare reti di volontariato politico, civile e comunitario secondo la più sana tradizione dell’associazionismo cattolico – ha avuto effetti positivi anche per l’altro Servizio cardine del MCL: il Caf. Ne ha riferito il Direttore Generale Sergio Silvani, il quale ha ripercorso le tappe di sviluppo della rete dei Caf MCL, a partire dalla nascita nel 1993: “All’epoca siamo partiti con 26 sedi in Italia e in Lombardia c’era una sola sede, a Milano, la cui produzione era appena il 2% dell’attività nazionale. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, il Movimento ha investito molto nel nord Italia e soprattutto a Milano”.
Silvani ha quindi evidenziato la soddisfazione del Movimento per l’importante sviluppo ottenuto: “Oggi nella Lombardia si elabora quasi 1/5 dell’attività nazionale, da una sola sede a Milano siamo passati a quasi 100 sedi nella Lombardia, e si tratta di un numero in continua crescita”. Dati più che confortanti che tuttavia richiamano una riflessione sul tessuto sociale milanese tuttora assai poco omogeneo: “C’è un dato che, al di là della semplice produzione, ci deve fare riflettere - ha detto ancora il Direttore Generale del Caf -: Milano, che è notoriamente riconosciuta come la città più ricca d’Italia, fa registrare tuttavia una situazione anomala.
Infatti, se in centro abbiamo la più grande percentuale di colf e badanti regolarmente segnati rispetto al resto d’Italia, in periferia c’è invece una grandissima percentuale di persone che richiedono l’Isee per accedere a servizi sociali gratuiti o ad altre agevolazioni. Parliamo di almeno 1/3 di utenti in più rispetto a chi compila la semplice dichiarazione dei redditi: si tratta di percentuali che eravamo abituati a vedere solo al Sud”.
Insomma, ha concluso: “purtroppo anche nella locomotiva d’Italia ci sono grandi sacche di povertà e degrado che dimostrano come non è tutto oro quel che luccica”.
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