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  Il MCL contro il caporalato

Data di pubblicazione: Giovedì, 6 Ottobre 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.78-79-80 Serie 2016 :: Il MCL contro il caporalato

Prosegue il Progetto “Alla luce del sole”

Il progetto sperimentale nazionale realizzato ai sensi della legge 383/2000, dal titolo “Alla luce del sole”, avviato il 1° di luglio di quest’anno, si prefigge di studiare, attivare sportelli ed iniziative per contrastare (non solo a parole) il gravissimo fenomeno dell’impiego irregolare di manodopera.
Denunciare il caporalato ora è quasi scontato.
Ora che le sollecitazioni della società civile e dei corpi intermedi, unici soggetti ai quali si deve questa spinta propulsiva, hanno finalmente portato l’Esecutivo a licenziare un disegno di legge. Se si fosse sollevata solo ora, la nostra potrebbe essere l’ennesima voce che si leva da una pletora di invocazioni sdegnate per l’orrore che si consuma ogni giorno.
Ma se potessimo riportare le lancette dell’orologio esattamente ad un anno fa, ci accorgeremmo che allora nessuno parlava di caporalato: dai più veniva considerato un fenomeno marginale, che si voleva far credere interessasse solo gli immigrati irregolari, ed a causa della complicità e copertura di molti lo si faceva percepire poco rilevante, mentre le violenze sessuali nei confronti delle lavoratrici straniere, gli interessi diffusi nella produzione e relativa filiera delle mafie, finivano per essere considerati frutto dell’ennesima esagerazione giornalistica o sindacale.
Il Ministro del Lavoro Poletti, consapevole che questa era una battaglia che le istituzioni non potevano vincere da sole, nel bando ex legge 383/00 per l’anno 2015 fra le varie linee di indirizzo fece inserire anche la possibilità di finanziare iniziative tese a contrastare il fenomeno del caporalato, certo di una partecipazione qualificata e massiccia dei corpi intermedi.
Probabilmente molte organizzazioni ci hanno riflettuto lungamente, ma poi hanno declinato l’invito. Noi del MCL non ci abbiamo riflettuto affatto: l’abbiamo letto, il Presidente ha deciso ed eravamo già operativi.
Pur nel suo carattere fortemente innovativo “Alla luce del sole” altro non è che una tappa di un percorso che ha avuto, per il Movimento Cristiano Lavoratori, inizio fin dal 1972, ed è stato pensato con lo scopo di rafforzare e specializzare “la rete” che il MCL ha già da tempo operativa sul territorio nazionale, consistente in iniziative quali consultori, centri di accoglienza e sportelli per favorire l’integrazione e l’inclusione degli immigrati.
Attività, queste, che vengono svolte in tutta Italia e in maniera più capillare nei luoghi fortemente interessati dal fenomeno dell’immigrazione: in particolare in Sicilia, Calabria, Campania, Abruzzo, Piemonte e Puglia – regione, questa, nella quale la rete di servizi MCL sul territorio ha raggiunto livelli di vera eccellenza –.
In Sicilia sono già operativi esperimenti pilota che fanno capo al MCL, soprattutto nella zona di Marsala, attraverso cooperative sociali grazie alle quali si stanno inserendo nel mondo del lavoro giovani immigrati che sono passati per i nostri centri di accoglienza.
L’esperienza maturata ci ha fatto comprendere che le informazioni che si andranno a veicolare, come pure la conoscenza, dovranno rappresentare il vero valore aggiunto dell’iniziativa, perché è proprio sulla mancata conoscenza che si radica il “caporalato”: il lavoro agricolo è quello che offre più opportunità agli stranieri, siano essi stanziali che migranti, perché non richiede quasi nessun tipo di formazione. Per questo “Alla Luce del Sole” affianca a un’informazione nei confronti degli immigrati anche un importante e consistente intervento formativo rivolto alla popolazione, con particolare riferimento ai potenziali datori di lavoro operanti nel settore agricolo, informandoli sulla piaga dello sfruttamento di manodopera, sulle implicazioni socio-umanitarie ad esso connesse, nonché sulle sanzioni previste dalla legge per coloro i quali utilizzano manodopera illegalmente e su come tali comportamenti non determinino nei fatti reali risparmi fiscali ma, al contrario, espongano l’azienda e l’imprenditore a pesantissime sanzioni anche di natura penale.
Per il MCL perciò sarà strategico ed assolutamente innovativo il coinvolgimento di soggetti rappresentati del mondo datoriale (Feder.Agri) e di quello dei lavoratori stranieri regolarmente impiegati (ALS), per stimolare i primi ad assumere comportamenti responsabili ed i secondi a testimoniare che lavorare assieme e nella legalità si può e si deve fare, facendo in modo che il soggetto promotore di questo percorso di sviluppo sia tutta la comunità, sperimentando modalità innovative di relazione, finalizzate al rispetto delle regole, non solo, ma a rendere evidente che rispettare le regole determina anche evidenti vantaggi da un punto di vista fiscale e, allo stesso tempo, promuove l’etica dell’impresa.
Le reti, ma soprattutto gli sportelli per la erogazione del servizio, partendo dall’esperienza già maturata, saranno così organizzati: attività di assistenza legale; attività di supporto linguistico; servizio di orientamento e consulenza lavorativa; interventi di socializzazione.
Va sottolineato, e non senza un pizzico di soddisfazione per il nostro Movimento, che in questo progetto il MCL è stato in qualche modo, ancora una volta, il coraggioso ‘apripista’ di un impegno che pian piano sta aggregando una vasta rete di associazioni: su iniziativa congiunta dei dicasteri del Lavoro, Agricoltura ed Interni è stata promossa infatti la sottoscrizione di un protocollo contro il caporalato, cui stanno aderendo varie organizzazioni rappresentanti di categoria nel mondo dell’agricoltura.
Inoltre il Ministro del Lavoro Poletti, il 26 luglio, ha personalmente partecipato all’avvio delle attività presso la sede MCL di Taranto, in una giornata che ha visto coinvolte anche le istituzioni del territorio per celebrare un’iniziativa nella quale il Ministro ha dichiarato di aver riposto grandi aspettative e che, nel suo svolgersi, ha pienamente intercettato gli scopi prefissati dalle istituzioni coinvolte.

Stefano Ceci
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