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  Immigrati, risorsa per il Sistema Italia

Data di pubblicazione: Domenica, 25 Ottobre 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.73 Agosto / Settembre 2015 :: Immigrati, risorsa per il Sistema Italia

Editoriale di Carlo Costalli, Presidente Movimento Cristiano Lavoratori

Di fronte all’immane tragedia di persone che fuggono dalla morte, per la guerra e per la fame, sull’accoglienza non possiamo più avere alcuna esitazione. Su questo il Santo Padre, ancora una volta, ci ha indicato la via con il forte e diretto appello rivolto a tutte le parrocchie e ai fedeli affinché mettano a disposizione spazi di accoglienza per i profughi. Le parole del Papa, anche in vista del Giubileo della Misericordia che prenderà il via il prossimo mese di dicembre, ci richiamano ad un impegno concreto per affrontare il dramma dei profughi: un chiaro invito ad esprimere la concretezza del Vangelo nell’accoglienza perché il problema dei profughi investe il Vangelo e la Costituzione, la legge morale e le leggi degli Stati.
Purtroppo, tenuto conto dei fatti di questi ultimi mesi, dobbiamo tutti riconoscere che siamo ancora impreparati a fornire risposte adeguate ai mali nel mondo e, in particolare, a quelli della miseria e della violenza, che spingono tanti sventurati a cercare fortuna attraversando il Mediterraneo.
L’Italia è una nazione essenzialmente cristiana e i nodi irrinunciabili per un cristiano sono l’equità, la giustizia e la solidarietà, nella visione di un Paese che sia, appunto, più giusto e solidale.
Ma proprio nel nostro Paese, una parte dei mezzi di comunicazione e una parte della politica stanno strumentalizzando il problema degli immigrati per scopi unicamente propagandistici, generando un aumento di ostilità e di xenofobia che trova terreno fertile nel male di vivere di molti italiani. Una strumentalizzazione che fornisce, tramite una scorretta lettura delle notizie, un’errata percezione del fenomeno. La democrazia, la civiltà e l’economia dell’Italia non possono essere ostaggio di minoranze o dell’idea che chi cavalca la paura possa incassarne i dividendi elettorali. Nel Paese abbiamo bisogno, invece, di un’informazione equilibrata e veritiera, non demagogica: che informi correttamente, che tranquillizzi gli animi e prepari i cittadini all’accoglienza.
E di politici che portino avanti una strategia ragionevole di medio e lungo termine per gestire un’accoglienza che, comunque, deve essere dignitosa e nella legalità. Non abbiamo bisogno certo di politici che, per incrementare una piccola rendita elettorale, alimentino le tendenze xenofobe, dimostrando così tutto il vuoto politico e l’assenza di programmi. Né tantomeno di chi, come il segretario della Lega Nord, trova soluzioni geniali cui nessuno aveva mai pensato prima proclamando che “andrà lì” con qualche amico industriale per risolvere il problema nel luogo di origine: ignorando, probabilmente “ad hoc”, che da decenni sono stati portati avanti studi e progetti di economia dello sviluppo proprio per lottare contro la miseria nelle aree più povere del mondo.
In un’analisi corretta del fenomeno non dobbiamo dimenticare che le migrazioni non sono solo l’effetto del problema, ma anche una parte della soluzione.
A di là dell’accoglienza, cui siamo chiamati come cristiani, esiste una realtà economica e sociale che non può essere taciuta e che, invece, alcuni media e politici sembrano voler costantemente ignorare. Noi abbiamo bisogno di persone che vengono dall’estero per portare avanti il Sistema Italia e assicurargli un futuro, perché per far tornare a crescere il nostro Paese, nel breve periodo, non possiamo contare su un incremento dei figli italiani o sui nonni richiamati al lavoro: le nostre risorse debbono necessariamente puntare proprio su quelle braccia straniere che vengono dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni. Braccia che contribuiscono a far girare tanti volani, nonostante le condizioni di lavoro a dir poco disastrose: troppo spesso sfruttate e poco retribuite.
Non solo, gli immigranti risparmiano quello che possono e mandano soldi “a casa” migliorando le condizioni economiche nei Paesi d’origine: e noi non possiamo ignorare che la bilancia dei pagamenti italiana per anni è stata in piedi anche grazie a questo.
Le migrazioni sono fondamentali sia per aiutare loro (in casa loro) sia per aiutare noi (in casa nostra): partendo da questo punto si può cominciare a discutere su come distribuire i flussi tra i Paesi europei e ridurre al minimo il rischio di tragedie nel Mediterraneo.
In questo momento di cambiamenti cruciali è in gioco il futuro dell’Italia, dell’Europa, del mondo intero. E nel futuro di un mondo globale non c’è spazio per coloro che manifestano paura o rabbia o, peggio ancora, per chi manipola la realtà per i propri fini, ma per chi è portatore di coraggio e di speranza.

Carlo Costalli
Presidente Movimento Cristiano Lavoratori
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