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  L'ACCOGLIENZA CHE PASSA ATTRAVERSO L'IDENTITA'

Data di pubblicazione: Lunedì, 16 Novembre 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.38 Novembre / Dicembre 2009 :: L'ACCOGLIENZA CHE PASSA ATTRAVERSO L'IDENTITA'

L'INIZIATIVA DEL MCL IN TEMA DI POLITICHE MIGRATORIE

A pochi mesi dalla costituzione dell’ALS – MCL nazionale, sono ormai tante le province in cui l’Associazione è già operativa e molte altre in cui si sta costituendo. Ciò denota il forte interesse che proviene dall’intero territorio nazionale, unitamente all’esigenza di poter offrire un punto di riferimento al popolo degli immigrati ormai in costante e quotidiana crescita. Un popolo fatto di esseri umani, persone con i loro carichi di speranze e di attese, di bisogni, di povertà. E’ un fatto che per il MCL il tema degli immigrati non compare oggi per la prima volta in agenda. Già da tempo infatti si è impegnati in prima linea a sostenere una politica di integrazione per gli immigrati legali. Il MCL intende allora, con questa iniziativa, predisporre gli strumenti per dare una risposta concreta all’esigenza di promuovere i diritti degli immigrati e quelli delle loro famiglie, favorendo la convivenza e la cooperazione fra culture ed etnie diverse, la collaborazione per la costruzione di una pace duratura, di una cultura della non violenza, e concorrendo alla soluzione dei grandi problemi relativi al rapporto tra Paesi in via di sviluppo e Paesi industrializzati. Rimane un punto essenziale, tuttavia, la sempre più evidente necessità di creare adeguate condizioni di sviluppo soprattutto nei Paesi di origine degli immigrati, incentivando la cooperazione in favore dei territori in via di sviluppo. “Aiutiamo i deboli ad aiutarsi”: lo abbiamo ripetuto più volte, ed è in quest’ottica che va visto il lavoro svolto insieme al CEFA – come è avvenuto in Marocco, dove è stato
realizzato un oleificio anche grazie all’impiego di buona parte dei fondi del 5 per mille -. Il fenomeno dell’immigrazione nella sua enorme complessità va sicuramente regolamentato e gestito, occorre una seria politica immigratoria che sappia favorire l’accoglienza e l’integrazione, senza
perdere di vista la nostra identità di popolo, senza rinunciare alle nostre tradizioni, senza disconoscere l’immenso patrimonio che ci deriva dalla cultura cristiana del nostro Paese e dell’intero continente europeo.
Lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2241 così espressamente recita: “Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nella misura del possibile, lo straniero alla ricerca della sicurezza e
delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio Paese di origine. I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto
naturale, che pone l'ospite sotto la protezione di coloro che lo accolgono.
Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l'esercizio del diritto di immigrazione a diverse
condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del Paese che li accoglie. L'immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del Paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri”. Accoglienza, quindi, prima di tutto, ma contemporaneamente, e non certo in posizione subalterna
e secondaria, anche rispetto delle regole e dell’intera vita culturale e spirituale del Paese ospitante. Perché ciò avvenga occorre lavorare molto, come dimostrano le recenti cronache politiche. Dobbiamo far crescere la convinzione che nessun confronto, nessuna politica di integrazione potrà mai
ottenere i risultati sperati in assenza di uomini e donne privi di una propria identità, la cui origine e le cui fondamenta possono trovare radice solo nella
cultura e nella tradizione del popolo cui si appartiene. Gli ultimi allarmanti segnali lanciati proprio dalle istituzioni europee (Vd. sentenza della Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo), non ci fanno stare tranquilli. Il ruolo delle associazioni che si occupano di immigrati deve andare verso questa direzione. Dal canto nostro, per quanto riguarda l’ALS – MCL, metteremo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione affinché si possa favorire in maniera corretta l’accoglienza e l’integrazione dei nostri fratelli immigrati, nella piena certezza, però, che soltanto chi ha un volto e un’identità certa può veramente accogliere ed integrare.
VINCENZO MASSARA
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