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  “Lavoro e legalità: immigrazione e integrazione”

Data di pubblicazione: Martedì, 7 Novembre 2017

TRAGUARDI SOCIALI / n.86 Novembre / Dicembre :: “Lavoro e legalità: immigrazione e integrazione”

A Tropea un Seminario Internazionale di Studi Europei organizzato dal MCL in collaborazione con Feder.Agri, Eza, Fondazione Italiana Europa Popolare, Ipcm

Il lavoro sommerso e il lavoro illegale rappresentano oggi un vero e proprio mercato parallelo, che molto spesso contribuisce a generare e consolidare nuove disuguaglianze a discapito dei diritti e della dignità della persona umana.
A mantenere alta l’attenzione su questi temi è ancora il Movimento Cristiano Lavoratori in un Seminario Internazionale di Studi Europei, organizzato in collaborazione con Feder.Agri, Eza, Fondazione Italiana Europa Popolare, Ipcm e promosso con il contributo dell’Ue. L’iniziativa si è tenuta a Tropea dal 6 all’8 ottobre, sul tema “Lavoro e legalità: immigrazione e integrazione”.
Ad aprire i lavori della prima giornata sono stati il Presidente Nazionale del MCL, Carlo Costalli - il quale si è soffermato sulla necessità di garantire la legalità nel lavoro, sul lavoro e del lavoro come questione essenziale per uno sviluppo armonico della società e per creare coesione sociale - e il Segretario Generale della Feder.Agri, Alfonso Luzzi – il quale ha evidenziato come sia possibile superare le condizioni di passività dei migranti coinvolgendoli in attività di volontariato al servizio delle comunità locali ma, soprattutto, fornendo loro le basi per la nascita di micro attività imprenditoriali legate al settore dell’artigianato, del commercio e delle micro imprese -.
Eliminare la piaga dell’illegalità nel lavoro, diffusa in tutto il territorio nazionale significa anche fare ulteriori interventi legislativi: a porre l’accento su questo punto è stato il Segretario Generale della Fai-Cisl, Luigi Sbarra. Ai lavori hanno partecipato anche il copresidente Eza, Piergiorgio Sciacqua, il vice presidente del MCL, Vincenzo Massara, e un giovane imprenditore meridionale, Mario Romano. Diverse anche le rappresentanze del mondo della politica, del lavoro e dell’associazionismo provenienti, oltre che dall’Italia, da Austria, Germania, Francia, Polonia, Albania, Spagna, Portogallo e Cipro.
Particolarmente stimolante è stato, nella seconda giornata di dibattito, il contributo portato da una esponente del Parlamento spagnolo, l’On. Carmen Quintallina, la quale, oltre a delineare l’attuale situazione dell’immigrazione in Spagna (e in particolare lungo la rotta dal Marocco), si è soffermata sulla Catalogna. La parlamentare, con vivo nazionalismo, ha sostenuto che la società spagnola dimostra la sua forza solo attraverso l’unità di tutti: la Catalogna è la Spagna.
Nel corso delle giornate di lavoro non si è solo evidenziata la necessità di integrazione dei lavoratori stranieri, ma è stato anche un momento per confrontarsi sui differenti interventi legislativi che i Paesi presenti a Tropea hanno adottato nel corso degli ultimi anni per eliminare la piaga dell’illegalità nel comparto agro alimentare. Un compito, quello delle istituzioni di fronteggiare il sommerso e l’illegale, che spetta anche all’Europa. Oggetto di discussione anche le difficoltà in cui si trovano ad operare le aziende, e in particolare quelle del Sud Italia, la formazione e quella agricola 4.0 in considerazione del fatto che nel prossimo futuro conterà sempre di più il sapere. Un processo d’innovazione necessaria che va incentivato e sostenuto. Accanto a queste questioni è stata inoltre rimarcata l’esigenza di intervento e coinvolgimento dei corpi intermedi. Il MCL ha decisamente contribuito in questi anni a mettere in pista una risposta in tal senso proprio perché appartiene ai corpi intermedi la capacità di essere rappresentanza del mondo del lavoro e che trova fondamento anche nel reciproco riconoscimento dovuto a una visione non antagonistica dei rapporti tra capitale e lavoro.
Il seminario si è concluso con una tavola rotonda, occasione per ricordare che la sconfitta dell’illegalità può essere raggiunta se siamo convinti della centralità delle persone e delle risorse umane nel contesto lavorativo agricolo o qualunque esso sia.

Maria Pangaro
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