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  L’abbraccio del MCL a Papa Francesco

Data di pubblicazione: Domenica, 14 Febbraio 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.76 Gennaio / Febbraio 2016 :: L’abbraccio del MCL a Papa Francesco

16 gennaio 2016: l’Udienza speciale con Papa Francesco.

Che il 16 gennaio 2016 sarebbe stata una data speciale, destinata a rimanere scolpita nella storia del MCL, lo si era capito da tempo.
Che man mano che i giorni scorrevano l’attesa e la gioia fossero sempre più evidenti e quasi palpabili, anche questo c’era da aspettarselo.
Ma stavolta l’entusiasmo del popolo MCL, partito già nel cuore della notte da ogni luogo d’Italia (ma anche da tutta Europa, oltre che dall’America del Nord e del Sud e dall’Australia) per accorrere a incontrare Papa Francesco, ha travalicato ogni più rosea aspettativa: quasi ventimila persone si sono unite in questo abbraccio ideale al Santo Padre. Al punto che (purtroppo, verrebbe quasi da dire), alle 9.00 del mattino l’Aula Nervi era già gremita all’inverosimile, come da anni non si vedeva più. E in tanti, davvero tanti – 10mila circa secondo la polizia, forse un po’ di meno, 7mila secondo gli organizzatori – sono stati costretti a seguire l’evento in piazza San Pietro, dai maxischermi allestiti per l’occasione. Una situazione di disagio, data anche la giornata gelida, di cui la Presidenza del MCL – pur senza averne colpa – si è fatta carico dolendosene, e che tuttavia in molti hanno accettato di buon grado, come è nello spirito più autentico del pellegrinaggio verso i luoghi sacri, che segnano il sottilissimo confine tra l’umano e il divino.
E in quel tripudio di bandierine e di sciarpe MCL, nell’accalcarsi gioioso dell’attesa, già era visibile la festa dei cuori. Una festa che è stata scandita da tre momenti solenni, come ha ricordato il Presidente del MCL, Carlo Costalli, visibilmente emozionato nel suo saluto ai presenti in Sala Nervi: prima l’incontro con Papa Francesco “per noi motivo di attenta riflessione e verifica per tracciare un progetto e definire il nostro programma associativo degli anni a venire” e poi, a seguire, il passaggio attraverso la Porta Santa, simbolo del giubileo della misericordia – “un passaggio che, come credenti, deve avere soprattutto il passaggio e la conversione del cuore”, ha ricordato il Presidente Costalli –; infine, a conclusione della lunga mattinata, la Santa Messa celebrata dal Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal – giunto a Roma proprio per essere vicino al Movimento in una giornata così importante – , e dagli assistenti ecclesiastici del Movimento, “per richiamare il valore dell’unità come cristiani e come associati, per attingere la forza che viene dal Signore Gesù”, per dirla ancora con le parole del Presidente nazionale MCL.
E’ un Movimento fortemente impegnato sulla strada della testimonianza evangelica, il MCL, ma anche particolarmente attento a tradurre in opere concrete le preghiere e la spinta ideale che anima i suoi iscritti. Tutto ciò è stato ben messo in risalto dal video proiettato in Aula Nervi, che ha ripercorso le tappe fondamentali della vita del Movimento: dall’incontro con i Papi alle intense attività convegnistiche per diffondere il dialogo sociale quale strumento di pace e di conoscenza fra i popoli, fino a quelle che sono le attività di cooperazione internazionale, vero ‘fiore all’occhiello’ dell’impegno MCL. Da Sarajevo a Gerusalemme, dal Marocco alla Romania, dalla Moldavia al Sud Africa, con la Campagna “Dal Seme al Cibo – Vince fame e povertà”: le immagini delle attività del MCL si sono susseguite sullo schermo, scandite dal commento puntuale di Giovanni Gut, per mostrare a tutti i segni tangibili lasciati dal passaggio del Movimento in terre dove è ancora forte il dolore causato dalle guerre e dalla povertà.
Un modo concreto per rispondere all’appello che il Santo Padre aveva lanciato da Firenze, al Convegno ecclesiale nazionale, come ha ricordato nel suo saluto ai presenti in Sala Nervi Mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e il lavoro della Cei: “Ricordatevi che il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà”.
Una testimonianza molto importante per il Movimento, quella di Mons. Longoni, il quale da tempo accompagna con attenzione e affetto i passi del MCL: “Tema centrale per il futuro del nostro Paese – ha detto ancora il prelato – sarà costruire il più possibile luoghi di incontro e di chiarimento reciproco sul bene comune da perseguire”.
E ancora: “L’impegno che avete assunto sulle vostre spalle, come Movimento, per cercare di costruire il bene all’estero, soprattutto in terre difficili come Sarajevo o Gerusalemme, ma anche in Italia in diverse diocesi, significa questo: non andiamo lì per riceverne un corrispettivo ma per testimoniare l’amore gratuito di Dio”.
Di primissima importanza anche gli altri interventi che si sono susseguiti in Aula Nervi, tra canti e preghiere, nell’attesa del Pontefice.
Hanno preso la parola Mons. Franjo Topic, presidente di Napredak, il quale ha illustrato le tante opere concrete, realizzate anche grazie al contributo del MCL, funzionali all’approfondimento del dialogo quale strumento di pace, non solo a Sarajevo ma anche nei Balcani in generale.
Affettuosa e trascinante anche la testimonianza di Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, il quale con grande calore e passione ha ricordato la profonda generosità del MCL che ha permesso la realizzazione di progetti importanti, come la costruzione di case destinate alle giovani coppie cattoliche che intendano rimanere a vivere a Gerusalemme e, anche, il sostegno dato alla realizzazione dell’Università di Madaba: un impegno per la formazione di una nuova classe dirigente abituata a dialogare e a costruire una convivenza pacifica al di là delle differenze di fede.
Infine il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, il quale, pur non potendo essere fisicamente presente a Roma, ha voluto inviare un messaggio di caloroso incoraggiamento a tutto il popolo e alla dirigenza MCL.
Il tripudio di gioia ha raggiunto il suo apice poco dopo le 12.00, con l’ingresso del Santo Padre in Sala Nervi. Uno sventolare di bandierine MCL, un affollarsi di mani protese a incontrare le mani di Francesco, a incrociare il suo sguardo, a implorare il suo tocco e la sua benedizione.
E lui, come ormai ci ha abituati, sempre sorridente e attento ad andare incontro ai sofferenti, ai bambini, ai tanti disabili.
Forte e chiaro il messaggio al MCL, riassunto in tre parole: educazione, condivisione, testimonianza. In queste pagine pubblichiamo l’intervento integrale di Papa Francesco: un manifesto su cui lavorare ancora sodo, per i prossimi anni a venire.

Fiammetta Sagliocca
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