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Stai sfogliando il n.34 Gennaio / Febbraio 2009
Emmaus
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Data di pubblicazione: Venerdì, 20 Febbraio 2009
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Mons. Francesco Rosso
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Il tempo ordinario della liturgia, introdotto dopo le festività natalizie, richiama la nostra attenzione verso la venuta del Cristo, appena trascorsa. Mi piace richiamare a questo riguardo, il prologo del Vangelo di Giovanni: “Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi… venne fra i suoi, ma i suoi non lo hanno accolto. A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. Proviamo a riflettere: “è venuto ad abitare in mezzo a noi”, ce ne siamo accorti? Perché questo presuppone una preparazione. Forse ci è sfuggita questa presenza, lo abbiamo lasciato nella più fredda indifferenza. Se invece ci siamo accorti di questa venuta, questo ci chiede un cambiamento di rotta, ci chiede di abbandonare le strade impervie dell’egoismo per farci proposta di ciò che il Signore ci ha consegnato. L’incontro è sconvolgente! Ma è certo che è l’unico modo di vivere e trasmettere una testimonianza autentica. Sarebbe triste ritrovarci nella sfera di cui parla il prologo: “venne fra i suoi, ma i suoi non lo hanno accolto”. La coabitazione iniziale diventa accoglienza, se così non fosse non potremmo essere ascritti nell’elenco dei “figli di Dio”. Non possiamo lasciarci alle spalle ciò che il Natale ci ha offerto, occorre viverlo nella quotidianità, alla luce di quella capanna dove i pastori hanno trovato l’amore del Padre per l’umanità, per ciascuno di noi. In questo tempo ci stiamo dedicando a ripensare il senso dei nostri circoli e a recuperarne l’aspetto valoriale alto, inserito nella storia del Movimento. Occorre, in questo, il coraggio dell’adeguamento al bisogno della società, occorre offrire questi spazi alla crescita morale, cristiana e sociale delle comunità nelle quali operano; occorre ridefinirne un progetto comune di servizio, perché ogni circolo sia il luogo visibile della testimonianza e della formazione delle persone. Sono certo che affidandoci al Buon Dio, ci offrirà quella luce necessaria perché ognuno di noi riscopra l’esigenza del servizio e la bellezza della testimonianza.
Don Checco |
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