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Stai sfogliando il n.34 Gennaio / Febbraio 2009
Il Circolo luogo di formazione,
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Data di pubblicazione: Venerdì, 20 Febbraio 2009
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Antonio Di Matteo
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Un altro importante appuntamento attende il Movimento in quest’ultima parte del mandato e mentre ci stiamo avviando a grandi passi verso una nuova stagione congressuale: la Conferenza dei Circoli del prossimo 20 e 21 febbraio a Viareggio, ci vedrà impegnati in una riflessione sul modo stesso di essere del Movimento, sulla sua vita interna e sul ruolo che sapremo darci, negli anni a venire, sul palcoscenico della società. Rileggere e ripensare la vita dei circoli e dei nuclei di base, che sono da sempre la struttura ‘viva’ del Movimento, la colonna portante del nostro essere radicati sul territorio, è al tempo stesso un percorso naturale frutto del lavoro compiuto in questi anni dalla Presidenza nazionale e, insieme, il trampolino di lancio per un Movimento che, in futuro, vorremmo sempre più nuovo, fresco, dinamico e agganciato al passo veloce dei nostri tempi. Se infatti fino a oggi il circolo, almeno in molte zone della periferia italiana, ha mantenuto essenzialmente connotazioni tipiche della società del dopoguerra, caratterizzandosi come luogo di ritrovo, di svago, di dopolavoro, di erogazione di Servizi in risposta ai bisogni della gente o, al più, di socializzazione e di rapporti amicali, sull’impronta di un’italietta dei campanili e dei bar di quartiere, che ha rappresentato la forza e ha fatto la storia del nostro Paese, oggi occorre fare un passo in avanti. Non si tratta di rinnegare né di smontare quanto di buono abbiamo fin qui costruito. Ma per essere al passo con l’evolversi della società si impone una nuova consapevolezza: l’epoca della globalizzazione, fatti salvi alcuni aspetti positivi del villaggio globale, ci ha catapultati in un mondo sempre più individualista, fatto di solitudini e di barriere che allontanano gli esseri umani gli uni dagli altri. Al tempo stesso le nostre società sono state investite da grandi questioni di fondo, che toccano da vicino la vita dei singoli: penso alle nuove frontiere della bioetica, alla riforma di un mercato del lavoro che, seppur lentamente rispetto ai nostri desideri, va sempre più nella direzione della partecipazione dei lavoratori ai vantaggi ma anche ai rischi dell’impresa; all’istituto familiare che va via via snaturandosi e perdendo la forza aggregativa di un tempo - anche a causa di una scellerata politica che ha messo al primo posto il consumismo -; all’ondata di piena di una crisi economica mondiale che rischia di stravolgere le nostre certezze; al pericolo sempre attuale di un terrorismo estremista che cerca di fare dell’odio un cemento comune. Ebbene, di fronte a tutto questo, un Movimento che voglia essere al passo con i tempi e fedele alla propria storia, deve sapersi interrogare e deve farsi promotore visibile di un’idea, di un progetto basato sui nostri valori condivisi. Un Movimento ecclesiale come il nostro non può rinunciare a caratterizzarsi per una spiccata vocazione umanitaria, oltre che valoriale e solidaristica. Di qui le posizioni che il MCL ha assunto sui temi più vari nel corso di questi anni, a volte anche a costo di essere ripetitivi, ma sempre con l’intento di portare il nostro, forse modesto, ma certamente serio e costruttivo contributo alla società italiana nell’attuale contesto sociale e politico. Ora questi valori, questi temi, dobbiamo riscoprirli, con la nostra passione, all’interno dei nostri circoli. Dobbiamo farli valere attraverso la forza del dialogo e della riflessione, per discernere e interpretare al meglio quanto sta accadendo nella stagione che stiamo vivendo, ed essere cosi sempre più protagonisti nella vita sociale e politica del Paese. Per questo è necessario che siano coinvolti i tanti iscritti e simpatizzanti che partecipano alla vita del MCL, per contaminare, con le nostre caratteristiche e sensibilità, l’intera società italiana e realizzare ovunque un grande Movimento di popolo impegnato a difendere i “valori” e a costruire su di essi un progetto di società, per essere al tempo stesso sempre più un punto di riferimento di quanti ci guardano e ci seguono nel nostro agire quotidiano. Dobbiamo farlo con la fierezza della nostra vocazione e con le nostre fedeltà di uomini e donne al servizio della Dottrina Sociale e del Magistero della Chiesa. Si impone adesso un salto di qualità! Accanto alla cultura del ritrovarsi, dello svago e dei Servizi, nei nostri Circoli e nei nostri nuclei di base dobbiamo, con l’esperienza maturata in questi anni, anche con la condivisione delle scelte e delle proposte della Presidenza nazionale, e stando sempre più dentro le parrocchie e in comunione con i Vescovi, promuovere percorsi formativi utili per attuare le scelte sui grandi temi di fondo in cui è impegnato il Movimento. Il Circolo luogo di formazione, condivisione e festa. Luogo di formazione inteso, quindi, non come privilegio di alcuni ma come diritto e dovere per tutti, al fine di realizzare con responsabilità ed impegno la nostra missione nella società e nella Chiesa. Luogo anche di condivisione dei valori, delle passioni e degli ideali che hanno contraddistinto la nostra storia, e luogo di festa. Per formare laici impegnati e responsabili che si mettano al servizio della persona, della comunità, dell’economia e della politica. Questo sarà per noi l’impegno di Viareggio: un appuntamento che segnerà una svolta nella vita associativa e, conseguentemente, nella capacità di essere un Movimento che ‘vive’ nella società. Ci arriviamo dopo lo svolgimento di tutte le Conferenze regionali, per confrontarci e tirare alcune conclusioni, per poi tornare nelle nostre realtà provinciali e ‘calare’ quanto emerso nelle diverse situazioni locali. Nella convinzione che le risposte ai grandi temi globali non debbono passare sulle nostre teste, ma debbano invece assumere il volto e i pensieri di uomini e donne che, sempre più numerosi, si dedicano alla crescita della civiltà.
Vice Presidente Movimento Cristiano Lavoratori - MCL |
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