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  Il presidente generale del Movimento Antonio Di Matteo guarda al futuro come sfida

Data di pubblicazione: Mercoledì, 9 Marzo 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.104 Dicembre 2021 :: Il presidente generale del Movimento Antonio Di Matteo guarda al futuro come sfida

“Il supporto della Chiesa e l’attenzione delle istituzioni”

Bentornato a casa sua, Eminenza! Questa del MCL, infatti, è casa sua. Tramite me, questo è il primo messaggio, questa manifestazione la affetto che è di tutto il Movimento che è in Italia e nel mondo. Grazie Eminenza, per tutto. Ringraziandola, mi rivolgo a Lei con le stesse parole con le stesse parole usate quando sono venuto a trovarla qualche settimana fa: parlo a mio padre. Una parola non scelta a caso e sicuramente adeguata, perchè lei ci ha accompagnato in momenti delicati della nostra vita di Movimento. Abbiamo avuto in lei un punto di riferimento, una persona disponibile, che ci ha incoraggiato e aiutato nelle decisioni a cui non facili prove ci hanno messo davanti. Eminenza, le siamo grati per tutto questo.
Per noi oggi è un girno importate perché inizia, dopo che lo scorso 8 dicembre abbiamo festeggiato il quarantanovesimo compleanno, il percorso che ci porterà al cinquantesimo.
è molto importante iniziare questo percorso con lei, con il presidente dei vescovi italiani, per manifestare questa nostra originaria fedeltà alla Chiesa, e in particolare alla chiesa italiana.
Un rilevante riconoscimento istituzionale è la lettera che ci ha fatto pervenire il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nel messaggi o di questo autorevole rappresentante delle istituzioni del nostra Paese, c’è ovviamente il risuonare di una storia, la nostra storia: c’è la storia dell’impegno di uomini e donne che in tutti questi anni, nelle parti più disparate del nostro Paese e nei diversi Continenti, nel testimoniare la fedeltà alla chiesa e all’uomo.
Eminenza, a nome degli amici
che sono qui e di quelli che sono in ascolto, le dico che noi ci poniamo il tema del Movimento nel futuro. Il Movimento nostro nasce in un periodo storico un po’ particolare, come le grandi associazioni sociali cattoliche, nella seconda metà del secolo scorso, in un contesto sociale, politico ed economico completamente diverso da quello odierno.
Hanno avuto un ruolo importane, per portare l’Italia dalla ricostruzione post-bellica all’essere uno dei paesi più industrializzati al mondo. è stato un ruolo straordinario dei cattolici, ma adesso le condizioni sono mutate, si apre una nuova era, si è aperta una nuova era, abbiamo la necessità di pensare e ripensare le nostre forme associative in un contesto così variamente modificato. Con questo Consiglio nazionale, per nuoi, inizia un percorso che ci porterà ad un compleanno importante e anche una fase di riflessione e rielaborazione rispetto al nostro modo di interpretare, da un punto di vista politico e sociale, un ruolo significativo nel Paese. Sappiamo bene quando c’è bisogno di cattolici impegnati in Italia! Intendiamo continuare a fare la nostra parte, irribustiti anche dai processi interni che sono stati avviati e riguardano anche l’ammodernamento della nostra carta fondativa, del nostro statuto. Sentiamo, cioè, la necessità di adeguarsi e dotarci di strumenti regolamentari significativi, per darsi una dimensione di un Movimento che non è più quello di cinquant’anni fa, che è un Movimento forte, radicato sul territorio e che ha la grande ambizione di testimoniate i suoi valori ancora a lungo. Un Movimento che volgiamo lasciare alle generazioni che verranno dopo di noi: più moderno, più partecipato sotto il profilo politico e gestionale.
Un Movimento che abbia una dimensione democratica, partecipativa, moderna, trasparente, che si apre a uno scenario completamente diverso, che si da regole certe. Abbiamo iniziato a dare degli strumenti, è un cammino che stiamo facendo, arriveremo al punto in cui prenderemo le decisioni e dobbiamo guardare in questa direzione con grande fiducia, ma questo lo volgiamo fare insieme alla chiesa. Lo vogliamo fare proprio perché, come lei mi ha detto in occasione delle tante confessioni degli ultimi tempi, c’è questa grande nostra storia che ci pone nella dimensione di vivere l’esperienza di chiesa italiana, fin dall’origine, senza tentennamenti.
Ora Papa Francesco ci parla di andare contro corrente, e la nostra storia è una storia di popolo, di uomini, di donne che è andata contro corrente sin dall’origine.
Noi, che siamo il gruppo dirigente di questo Movimento, guardiamo con fiducia al domani, lo facciamo con la nostra passione, ma lo facciamo anche con i nostri limiti, le nostre debolezze, penso inanzitutto alle mie, ma lo facciamo con lo spirito di servizio, perché riteniamo che questa nostra esperienza associativa abbia un ruolo oggi e deve avere ancora di più un ruolo domani. Siamo chiamati a tante prove, Eminenza, lo abbiamo visto anche nelle ultime settimane: la blasfemia, i temi delicati che sono nell’agenda politica e in particolare quelli legati al valore della vita. L’attenzione alla vita per noi è fondamentale.
A partire dalla vita, poi, la grande attenzione alla famiglia, ai giovani con la vocazione del mondo del lavoro, è il punto di riferimento di un percorso.
Io la ringrazio molto, perché per noi oggi la sua presenza qui ha un significato estremamente importante, e ci da speranza, e le chiedo ufficialmente di poterci rincontrare nei prossimi mesi, perché riteniamo che questa comunione che si è stabilita sia un valore, un valore che ci aiuta a superare le prove, le difficoltà, che purtroppo nel cammino degli uomini e delle donne si incontrano, ma abbiamo anche avuto la forza, la rettitudine, perché in casa nostra ci sono gli anticorpi che ci aiutano a reagire in maniera adeguata alle difficoltà che incontriamo. Siamo donne e uomini di grande speranza e di grande apertura, uomini donne di e fede, che hanno avuto un ruolo straordinario sempre, ma in particolare nel periodo della pandemia, che ha riguardato tutti a cominciare dalla sua esperienza personale. Eminenza grazie, per noi è molto importante sentire una sua parola, poi con gli amici continueremo a parlare successivamente.
Le dico di nuovo, a nome di tutti, bentornato a casa sua.
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