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  A Lecce tre giorni per parlare di Pac e del nuovo che avanza in agricoltura

Data di pubblicazione: Mercoledì, 9 Novembre 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.81 Novembre / Dicembre 2016 :: A Lecce tre giorni per parlare di Pac e del nuovo che avanza in agricoltura

L’Europa del Mediterraneo e le politiche per l’ambiente e l’agricoltura

Parlare di agricoltura, oggi, significa immergersi in un mondo che, al di là delle suggestioni bucoliche e intimiste proprie di un’epoca passata, presenta aspetti e sfaccettature di strettissima attualità, che fanno sempre più somigliare l’attività agricola alla gestione di una vera e propria azienda. Effetto delle nuove esigenze dettate dalla globalizzazione dei mercati, dalla necessità di proteggere l’ambiente, dalle nuove normative, dallo sviluppo rurale, dall’attenzione ai consumatori: un mondo totalmente nuovo si va dischiudendo di pari passo col processo di ampliamento dell’Ue, col varo di una nuova politica regionale per l’area mediterranea, con una nuova attenzione alla protezione del regno animale e alla difesa idrogeologica del territorio. Con evidenti e inevitabili ripercussioni sulla Politica Agricola Comunitaria.
Se ne è parlato approfonditamente a Lecce, nel corso del Seminario Internazionale di Studi Europei intitolato “L’Europa del Mediterraneo e le politiche per l’ambiente e l’agricoltura: una stagione di crescita per il lavoro e l’occupazione giovanile e femminile”: un’iniziativa – organizzata dal MCL insieme a Feder.Agri, Eza, Fondazione Italiana Europa Popolare e con il contributo dell’Ue – cui hanno partecipato autorevoli esponenti del mondo politico europeo, messi a confronto con le esperienze e le esigenze espresse dalle rappresentanze del mondo agricolo e dei lavoratori provenienti da 15 Paesi dell’area mediterranea (fra cui Spagna, Albania, Grecia, Portogallo, Cipro, Malta, Romania e Bosnia Erzegovina), oltre che da molte Regioni italiane. Obiettivo del Seminario – che si inserisce in un decennale lavoro portato avanti con caparbietà dalle maggiori organizzazioni sociali e del mondo dei lavoratori agricoli europei – è segnare un ulteriore passo avanti nella direzione del rafforzamento del dialogo sociale, quale momento centrale per la coesione e l’integrazione nel tessuto sociale del Mediterraneo.
“I temi della produzione del cibo, della trasformazione delle materie prime, della tutela dell’ambiente, mettono in evidenza il ruolo della sicurezza alimentare e della prevenzione della salute”, ha detto il Presidente del MCL, Carlo Costalli, aprendo la tre giorni di lavoro. “Dobbiamo promuovere sempre più la legalità nel lavoro agricolo (su questo tema il MCL negli ultimi tempi ha fatto importanti passi in avanti) e intensificare gli aspetti della buona formazione professionale sempre più necessaria rispetto ai processi di innovazione e qualità”.
La risposta a queste nuove esigenze sta, secondo il Presidente Costalli, nell’attivare “un nuovo rapporto di collaborazione tra tutti gli attori in campo: al centro la responsabilità come chiave del cambiamento”.
Riflessioni riprese e condivise anche da Raffaele Baldassarre, Presidente Provinciale del MCL-Lecce, il quale, muovendo dall’exploit dell’agricoltura salentina, ha notato come questa “rappresenti la cartina di tornasole delle problematiche e delle opportunità dell’agricoltura mediterranea;
a fronte di una significativa e costante crescita dei comparti vinicoli, oleari ed ortofrutticoli con un miglioramento qualitativo dei prodotti, della loro trasformazione e della conquista dei mercati, sussistono ancora annosi problemi quali l’eccessiva frammentazione delle proprietà con conseguente ridotta dimensione delle aziende, l’abbandono dei terreni e la dimensione provinciale del commercio di una parte della produzione”. Per continuare a rilanciare il settore e sostenere l’indotto, la risposta, secondo Baldassarre, sta nel “continuare con gli incentivi U.E. contenuti nel Piano di sviluppo rurale ai giovani ed alle donne perché, seguendo il trend degli ultimi anni, tornino a lavorare in forme nuove, naturalmente, in campagna, e favorire la nascita di consorzi, cooperative e forme di aggregazione che consentano di affrontare la concorrenza nazionale ed internazionale”.
Tra gli intervenuti anche il cipriota Diomides Diomidous, presidente della Federazione Democratica del Lavoro di Cipro (DEOK), e Bilbil Kasmi, presidente del Sindacato albanese Sauatt, intervistati in queste pagine.
Come ha felicemente sintetizzato il Segretario Generale della Feder.Agri, Alfonso Luzzi, “il pilastro dell’attuale Pac è costituito dalla grande attenzione posta sulle produzioni di qualità, non come fini a se stesse ma come strumento di concorrenza più efficiente”.
Perché parlare di politiche agricole e ambientali significa ormai necessariamente parlare anche di mercati, di lavoro, di tutela dei consumatori e della loro salute, di controlli sulla commercializzazione dei prodotti finiti.

Fiammetta Sagliocca
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