NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.52 Marzo / Aprile 2012

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 52 (3585 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Costituzione Ungherese

Data di pubblicazione: Domenica, 15 Aprile 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.52 Marzo / Aprile 2012 :: Costituzione Ungherese

Un modello esemplare per tutta l'Europa

Pubblichiamo integralmente un articolo dell’On. Carlo Casini, europarlamentare del Ppe e uno degli esponenti di punta del variegato mondo dell’associazionismo cattolico, pubblicato su Avvenire del 2 febbraio scorso.

Ho seguito i lavori preparatori della nuova Costituzione ungherese, e credo di sapere il perché di tanta aggressione e contro il Governo magiaro da parte della sinistra internazionale (si è mossa persino la Clinton!).
Perché l’accusa di autoritarismo antidemocratico ad un popolo che per primo, nel 1956, versò il suo sangue nel tentativo di conquistare la democrazia e la libertà? E’ giusta la pretesa europea di sottoporre ad esame ogni legge interna di uno Stato? Perché solo nei riguardi dell’Ungheria?
C’è un episodio che fa capire. La Commissione Europea ha imposto al Governo ungherese di distaccare dai muri i manifesti che mostravano l’immagine di un feto con la scritta “Mamma, lo so che hai problemi, ma ti prego: prendi contatto con il centro delle adozioni”. Gli aspetti della Costituzione più criticati dal vetero femminismo sono l’invocazione, nel preambolo, del nome di Dio, e, nel testo, l’affermazione della dignità umana fin dal concepimento e il riconoscimento della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna. Possibile che nel cuore dell’Europa, in una nazione progredita, nel 2011, si possano scrivere queste cose?
Avevano già tentato di mettere all’indice la Costituzione irlandese sul diritto alla vita e le modalità applicative della legge polacca sull’aborto, ma si trattava di norme non recenti di Stati giudicati ipercattolici e quindi, come tali, “arretrati”. Ma come accettare, oggi, quella Costituzione ungherese?
Naturalmente non si può escludere l’opportunità di qualche correzione delle leggi sull’economia o sulla magistratura, ma noi, che parliamo di “valori non negoziabili” dovremmo mettere ordine tra ciò che è più importante e ciò che lo è di meno. Per questo la Costituzione ungherese, lungi dall’essere un rigurgito medievale, è un modello esemplare per tutta l’Europa.
Una qualche vocazione all’esemplarità si era già manifestata in Ungheria, in una sentenza della Corte Costituzionale ungherese (n. 64/91): “Il concetto giuridico di uomo si dovrebbe estendere alla fase prenatale, fino al concepimento. La natura e la portata di tale estensione potrebbero essere paragonate soltanto all’abolizione della schiavitù, anzi sarebbero ancora più significative perché la soggettività giuridica dell’uomo raggiungerebbe il suo estremo limite possibile e la sua perfezione”.
 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali