EMMAUS

Ricomposta la squadra, assegnati i ruoli, ora ci aspetta un tempo prezioso di impegno, “di gioco” intelligente e capace di offrire uno spettacolo esaltante per i risultati. Abbiamo davanti un lungo periodo che non possiamo far trascorrere, senza qualificare gli impegni quotidiani di risposta alla persona, alla società, ispirandoci ai principi del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa. Abbiamo, in coloro che hanno assunto l’impegno di condividere il percorso associativo “di giocatori titolari”, una forte disponibilità e motivazioni diverse. Questo serve a dare volto alle buone intenzioni, ma soprattutto, a rendere visibile la volontà del servizio. Se ci dovessimo fermare alle sole intenzioni, credo che la partita sia persa in partenza. I campi che ci attendono sono le nostre province, i nostri circoli, le sedi regionali di riferimento, le comunità parrocchiali dove operiamo, la società civile che ci vede servitori e accompagnatori dei problemi delle persone, con il patronato e con i centri di assistenza fiscale.
Inserirci in queste problematiche, comporta l’intelligenza dell’ascolto, la carità della condivisione, la volontà dell’accompagnamento. Voliamo alto per non fermarci alla sterile risoluzione delle pratiche, ma diamo l’immagine di chi fa questo con l’interesse cristiano, con il   
desiderio di accompagnare le povertà. Vogliamo rendere efficace l’immagine di Emmaus, di quel viandante che si accompagna a due discepoli del Signore e ha dato loro la fiducia che solo Lui il
Cristo, poteva offrire. Iniziamo anche la Quaresima, il tempo che ci porta alla Pasqua. Qui la partita che si gioca è personale. Iniziamo un cammino di fede, con una preghiera più intensa, ma soprattutto con il
desiderio di giungere alla festa di Pasqua, risorti
anche noi.
don Checco