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  Il Papa pellegrino di pace in Egitto

Data di pubblicazione: Mercoledì, 24 Maggio 2017

TRAGUARDI SOCIALI / n.84 Maggio / Giugno :: Il Papa pellegrino di pace in Egitto

Il XVII Viaggio Apostolico di Papa Francesco

Il diciassettesimo Viaggio Apostolico ha portato, quale “pellegrino di pace”, Papa Francesco in Egitto (28-29 aprile). Un’altra importante tappa di quel cammino di testimonianza, all’insegna della presenza più che alla ricerca di un’egemonia, che va componendo una vera e propria “geopolitica della misericordia”.
La formula è stata ben spiegata da Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà cattolica: “Di fatto Papa Francesco, davanti alle tragedie degli attentati ma anche della Shoah come abbiamo visto nel suo viaggio in Terra Santa, davanti a tutto questo nasce lo sgomento, non lo schieramento. Vuole smontare all’interno le macchine narrative certamente del cosiddetto Stato Islamico, ma certamente anche di posizioni che ci sono all’interno della Chiesa e che vorrebbero avviare delle ‘guerre sante’. Il Papa non parla mai di guerra, parla di terrorismo: il fondamentalismo è un cancro della religione, non è espressione della religione”.
Tornando a questo Viaggio, come ha opportunamente fatto notare Benedetto Ippolito, in un commento su Formiche.net, “l’Egitto è un Paese simbolo perché microcosmo e frontiera tra Nord e Sud e tra Est ed Ovest”. Nello stile proprio di questo Pontificato, una periferia posta al centro.
Citando ancora il filosofo milanese, infatti, “Lo spirito di Francesco resta quello di sempre: presenza personale, normalità, più che altisonanti discorsi teologici, ma anche coraggio missionario e stile diretto. Al centro della sua sensibilità stanno le persone, i popoli, ma anche la verità umana universale, un fine non riconosciuto dai particolarismi identitari, calpestato dall’onda infernale della violenza e da molteplici nuove tentazioni totalitarie, sebbene presente però come speranza tacita in ogni cuore che batte”. Non un irenismo sentimentalista, come certi professionisti della critica al Santo Padre vorrebbero farci credere, bensì il farsi interprete di una “Chiesa in uscita”, verso la gente e con l’ambizione di parlare al cuore di tutti gli uomini.
Il Viaggio è stato, quindi, un abbraccio all’Egitto nella sua interezza. Un intento chiaro sin dalle parole con cui era stato annunciato dalla Sala Stampa vaticana: “Sua Santità il Papa Francesco compirà un Viaggio Apostolico nella Repubblica Araba d’Egitto dal 28 al 29 aprile 2017, visitando la città del Cairo, accogliendo l’invito del presidente della Repubblica, dei vescovi della Chiesa Cattolica, di Sua Santità Papa Tawadros II e del Grande Imam della Moschea di Al Azhar, Cheikh Ahmed Mohamed el-Tayyib”. Come già evidenziavamo in un pezzo in previsione di questo importante gesto di pace sul sito della Fondazione Italiana Europa Popolare, sin dalla natura dell’invito ci si trova di fronte a “Un riaffermare il valore della libertà religiosa come impegno delle autorità civili.
Un’ulteriore sottolineatura del legame profondo con l’antica Chiesa copta, anche nel segno dell’ecumenismo del sangue più volte evocato da Papa Francesco. Una ripresa forte, inoltre, del dialogo con l’islam sunnita, del quale l’università di Al-Azhar è una tra le più prestigiose e autorevoli rappresentanti”.
Il senso di questa sua visita in una terra ancora segnata dalle ferite del terrorismo è ben espresso nel suo intervento alla Conferenza internazionale sulla pace, promossa dall’Università islamica di Al-Azhar. Una netta condanna della legittimazione della violenza da parte della religione. “Egli - ha affermato il Santo Padre - è Dio di pace, Dio salam. Perciò solo la pace è santa e nessuna violenza può essere perpetrata in nome di Dio, perché profanerebbe il suo Nome. Insieme, da questa terra d’incontro tra Cielo e terra, di alleanze tra le genti e tra i credenti, ripetiamo un “no” forte e chiaro ad ogni forma di violenza, vendetta e odio commessi in nome della religione o in nome di Dio.
Insieme affermiamo l’incompatibilità tra violenza e fede, tra credere e odiare. Insieme dichiariamo la sacralità di ogni vita umana contro qualsiasi forma di violenza fisica, sociale, educativa o psicologica”.
Davvero, come recitava lo slogan di questo Viaggio che è stato anche l’abbraccio tra la Chiesa di Pietro e quella di Marco, abbiamo visto “il Papa della pace nell’Egitto della pace”.

Marco Margrita
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