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  Naufragio o cambio di rotta?

Data di pubblicazione: Sabato, 26 Marzo 2022

STAMPA E PUBBLICAZIONI / News e Articoli Comunicati :: Naufragio o cambio di rotta?

Per il Mcl riflessioni di pace, a Verona, con il professor Vittorio Emanuele Parsi

In dialogo con il presidente nazionale Tonino Di Matteo,
presentato il recente saggio dell'esperto di Relazioni Internazionali.
Testimonianza dei referenti del Movimento Cristiano Lavoratori nell'Este Europa



Nel giorno in cui il Santo Padre fa nuovamente risuonare a livello planetario l'appello suo e della Chiesa per la pace, con la consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, il Movimento Cristiano Lavoratori, da Verona, porta il proprio contributo alla riflessione contro la violenza e la guerra, lasciandosi interrogare dall'ultimo saggio del professor Vittorio Emanuele Parsi: “Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale” (Il Mulino). In dialogo con l'autore, guardando in particolare alla drammaticità di questi giorni in cui la guerra si riaffaccia in Europa, il presidente nazionale Tonino Di Matteo. L'appuntamento nella città scaligera – avviato con i saluti della presidente veronese e quello regionale veneta, Anna Maria Leone e Giovanni Maria Polato – ha visto anche la partecipazione di due testimoni che stanno sulla frontiera con la zona del conflitto, e stanno lavorando nell'accoglienza dei profughi ucraini: i referenti Mcl in Moldavia e Romania, mons. Cesare Lo Deserto (Vicario generale della Diocesi di Chisinau) e padre Fransiscu Ungureanu (Vicario episcopale della Diocesi di Bucarest). Sguardo europeo anche quello del presidente del Consiglio generale Mcl, Piergiorgio Sciacqua (co-presidente della rete formativa continentale Eza).

Nell'incontro è emersa, il professor Parsi ha evidenziato come “la sfida sia quella di costruire una globalizzazione più responsabile, che passa anche dalla salvaguardia del nostro modello di civiltà e il livello qualitativo della democrazia. Trovare un diverso equilibrio tra cooperazione e competizione, per rendere solide, inclusive, eque e attraenti le nostre democrazie di mercato”. Una sfida, come ha rimarcato il presidente Di Matteo, “non può non veder impegnati i corpi intermedi nel chiedere all'Europa di giocare un ruolo di salvaguardia della pace e dei diritti”.
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