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  La Fondazione Italiana Europa Popolare a due anni dalla costituzione

Data di pubblicazione: Venerdì, 20 Febbraio 2009

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TRAGUARDI SOCIALI / n.34 Gennaio / Febbraio 2009 :: La Fondazione Italiana Europa Popolare a due anni dalla costituzione

Pier Paolo Saleri

Lo scorso 14 gennaio il consiglio della Fondazione Italiana Europa Popolare ha ufficializzato la nascita del proprio comitato scientifico. Si tratta di un comitato scientifico importante e significativo non solo per il grande spessore culturale ed istituzionale delle personalità che hanno accettato di coinvolgersi in questa impresa, ma anche perché questo comitato scientifico comprende tra i suoi componenti significative personalità provenienti da altre nazioni dell’Unione Europea: si tratta, ovviamente, di personalità fortemente incardinate, per la loro storia, la loro impostazione culturale ed il loro impegno, nella tradizione ideale e politica del popolarismo europeo.
E’ una scelta assolutamente conseguente alla logica che ha portato alla costituzione della Fondazione e pienamente in linea con le idealità e gli obbiettivi enunciati nel suo manifesto fondativo: ricollegarsi alla tradizione ideale del popolarismo europeo per contribuire alla messa a punto di una
moderna cultura politica capace di confrontarsi con i gravi problemi dell’attuale momento storico ed offrire risposte all’altezza dei tempi così in Italia come in Europa.
Il richiamo alla linea di De Gasperi, Adenauer e Schumann non deve essere, infatti, inteso soltanto come una riaffermazione ideale fine a se stessa, ma deve essere momento di riferimento per una prassi quotidiana di lavoro culturale e politico capace di manifestarsi nella concretezza visibile delle
scelte: ciò vale, naturalmente, anche e soprattutto, per un momento così importante e delicato, per una fondazione, quale è quello del varo del proprio comitato scientifico.
Altro punto importante da sottolineare è che alla costituzione del comitato scientifico si è giunti solo dopo due anni di attività. Questo è avvenuto non certo per disattenzione o pigrizia ma in base ad una precisa scelta politica culturale ed organizzativa.
La Fondazione Italiana Europa Popolare, che nasce da un movimento con una forte motivazione ideale, storicamente strutturato e radicato nel territorio come il Movimento Cristiano Lavoratori - la maggior parte delle fondazioni sono, in realtà, espressione e strumento culturale di singole personalità o correnti politiche più o meno significative
ed importanti! - ha, infatti, scelto di crescere progressivamente ed a piccoli ma sicuri passi.
Ciò nella consapevolezza che solo ciò che cresce lentamente mette profonde radici e può avere la forza per durare nel tempo e lasciare un segno profondo sugli avvenimenti.
In questo senso la costituzione di un comitato scientifico di grande autorevolezza, qual è quello appena ufficializzato, è stato visto come un obbiettivo di medio termine da raggiungere, piuttosto che come un punto di avvio prestigioso per esaltare la propria credibilità. Dotare la Fondazione di un comitato scientifico autorevole è stata, infatti, una scelta politica, non un obbligo statutario. Questa scelta la si è voluta compiere nel momento in cui la Fondazione aveva già acquisito con il suo lavoro e con il suo impegno una propria forte credibilità attraverso le numerose iniziative politico culturali organizzate affiancando il Movimento e, in alcune occasioni, anche da sola o in collaborazione con altre fondazioni.
Il ruolo degli amministratori locali, le politiche europee, il dialogo e la cooperazione nel Mediterraneo, la riforma dello Stato e le riforme elettorali, l’economia sociale di mercato come risposta alla crisi globale sono tutti temi che la Fondazione ha affrontato e approfondito nei suoi primi due anni di vita.
Inoltre la Fondazione è, da pochi mesi, entrata a far parte del Network delle fondazioni dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà assieme a tutte le più importanti fondazioni italiane di rilevanza politica. Era proprio questo, dunque, il momento giusto per varare un comitato scientifico di grande autorevolezza e competenza come essenziale ed indispensabile strumento di approfondimento e di studio per la migliore prosecuzione di un lavoro già proficuamente avviato.
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