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  Il ricordo di Carlo Costalli

Data di pubblicazione: Mercoledì, 18 Febbraio 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.34 Gennaio / Febbraio 2009 :: Il ricordo di Carlo Costalli

Un anno fa scompariva Giuseppe Martino

Il ricordo di Carlo Costalli
"Un anno fa scompariva Giuseppe Martino

Alla dirigenza nazionale importa che si arrivi al Congresso Nazionale con le idee chiare, con posizioni ben definite e con un progetto valido che faccia conoscere sempre di più il nostro Movimento, con la consapevolezza che ciò è un bene per la Chiesa, per la società, per i lavoratori”.
In queste frasi, tratte dalla presentazione delle Tesi Congressuali, che tante volte abbiamo discusso insieme, si sintetizzano molte delle attenzioni (e delle preoccupazioni) di Giuseppe Martino, nei molti anni in cui abbiamo
lavorato insieme.
“Posizioni chiare e definite, progetto, crescita del Movimento per il bene della Chiesa, della società (i corpi intermedi, in particolare, alla cui affermazione Giuseppe teneva tanto), dei lavoratori”: sono stati il filo conduttore del suo impegno. Tutto questo abbiamo voluto ben definire, nelle tesi elaborate per l’ultimo Congresso Nazionale, che abbiamo preparato insieme: il X Congresso del Movimento, dal tema emblematico (da lui indicato) “Il lavoro
chiave essenziale”.
Le bellissime tesi che ci hanno preparato a quell’importante appuntamento
congressuale, e che ci hanno accompagnato poi in questi anni, fino
alla Conferenza Nazionale Programmatica dell’8 e 9 febbraio 2008 (pochi
giorni prima della sua morte!), sono state, per me, il punto più alto, più significativo, di un percorso che ha visto - nei tantissimi anni di impegno nel
MCL e al servizio disinteressato della Chiesa e dei lavoratori - il mio amico
Giuseppe Martino ricoprire tanti incarichi in seno alla Presidenza Nazionale
del MCL - da Segretario Generale a Vice Presidente -, sempre con una
grande attenzione all’Ufficio Studi e Formazione, contribuendo in modo determinante (anche con i tanti interventi, scritti, relazioni, articoli, ricerche)
alla costruzione della linea e dei progetti del Movimento Cristiano Lavoratori
nazionale.
C’è un cattolicesimo sociale in Italia, di cui il MCL è componente importante,
che pratica il dialogo e il confronto; un cattolicesimo che non ha mai
ceduto sui principi fondamentali, sui valori non rinunciabili, barattandoli
per un piatto di lenticchie: Martino ha compartecipato, in modo mai secondario, alla costruzione di questo cattolicesimo.
Abbiamo vissuto insieme i cambiamenti, le prove sostenute e non sempre
facili, le passioni, le paure, in anni difficilissimi e allo stesso tempo entusiasmanti, quando tutto sembrava essere travolto, anche per il dilagare di una giustizia terrena decisamente di parte.
“I corpi intermedi - diceva Martino - i lavoratori tutti, in un periodo di cambiamenti profondi, è necessario che siano molto attenti alle politiche,
agli obiettivi e ai modi per governarli, mantenendo ben chiara la loro autonomia”.
Aveva la convinzione che l’evoluzione in atto in questi anni nella società
avrebbe portato necessariamente a riscoprire i valori della persona, della
famiglia, dei corpi intermedi, con un’attenzione particolare al MCL: “appare
finalmente chiara la vera novità di questo Movimento: un soggetto autonomo da tutti gli schieramenti politici, pluralista, capace di tenere insieme, anche in questi anni difficilissimi e contrassegnati da divisioni laceranti, centinaia di migliaia di lavoratori, giovani e pensionati, sui valori comuni”.
Questo scriveva qualche anno fa, nella presentazione di un libro con una
raccolta di miei articoli e interviste, mentre riusciva a convincermi ad accettare la carica di Presidente Nazionale del MCL.
Ha lavorato con noi e per noi sino alla fine: l’ultimo significativo contributo
rimane il Documento preparatorio alle Settimane Sociali tenutesi a Pistoia
e Pisa nell’ottobre 2007, cui aveva lavorato nel corso dell’estate, dopo il difficilissimo intervento chirurgico che aveva dovuto subire.
Queste cose mi piace ricordare in questi giorni, mentre ci accingiamo a iniziare il percorso verso l’XI Congresso Nazionale (il primo senza di lui) e a predisporre le nuove tesi congressuali (senza di lui), avendo ben presente
quanto gli dobbiamo e quanto ci manca.
Le sue idee ci accompagnano ed accompagneranno le nuove generazioni che con grande passione si stanno affacciando
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