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  Editoriale

Data di pubblicazione: Mercoledì, 20 Giugno 2007

TRAGUARDI SOCIALI / n.26 Maggio / Giugno 2007 :: Editoriale

Family Day: una grande partecipazione di popolo


FAMILY DAY:
UNA GRANDE PARTECIPAZIONE DI POPOLO


       I Dico sono stati battuti dall’identità cristiana e popolare dell’Italia.

       La famiglia è ancora fortemente ancorata a livello popolare, e questo radicamento ha prevalso su chi voleva distruggerla. Ma non bisogna abbassare la guardia.

       La grande partecipazione popolare del 12 maggio ci impegna a vigilare e proporre. Molti esponenti politici si sono accorti di non aver il sostegno popolare ed hanno fatto marcia indietro. Una maggioranza silenziosa, quella che il 12 maggio si è fatta vedere e sentire, una maggioranza che ha difeso in questi anni la famiglia dagli attacchi di lobbies potenti ma prive di consenso popolare: uno spettacolo già visto in occasione del referendum sulla procreazione assistita, che poi sappiamo tutti come è andata a finire.

       Adesso piazza San Giovanni aspetta risposte certe. Bisogna aiutare concretamente le famiglie e, in particolare, quelle giovani e con figli a carico. La famiglia non può essere considerata estranea ai problemi del Paese e del suo sviluppo. L’11% delle famiglie è sotto la soglia di povertà, ed il rischio è più elevato per le famiglie numerose con minori, con disoccupati, soprattutto al Sud. Solo dieci bambini su cento frequentano un asilo nido, e di questi asili la metà è un servizio privato. Poi c’è il dramma della non autosufficienza, una vera emergenza nazionale, per il carico assistenziale ed economico sostenuto in larga misura dalle sole famiglie. Servono urgenti agevolazioni fiscali per le famiglie numerose, agevolazioni per l’accesso all’abitazione per le giovani coppie, si deve rafforzare il sistema degli assegni al nucleo familiare in ragione del numero dei figli e con effetto moltiplicatore dopo il primo figlio. E’ possibile agevolare il lavoro a tempo ridotto per i genitori, in particolare i part-time lunghi, attraverso la fiscalizzazione degli oneri.

       Da piazza San Giovanni sono arrivate richieste e proposte: tocca al Governo ed alle forze politiche saperle raccogliere per costruire un Paese più giusto, più solidale, con al centro la famiglia.

      Ma può un Governo diviso, senza maggioranza al Senato, condizionato da élite culturali laiciste e da una sinistra radicale, raccogliere questo grido di speranza?

       E’ compito delle grandi organizzazioni cattoliche, che hanno dato un contributo determinante alla riuscita della manifestazione del 12 maggio (e fra queste il Mcl farà ancora la propria parte), dare voce, dare continuità, in autonomia, alle giuste richieste che sono arrivate dal popolo di piazza San Giovanni.

       Perché il Family Day non va strumentalizzato, ma neppure si deve minimizzare la portata politica di questa grande manifestazione unitaria di quasi tutto il mondo cattolico, e fra questo e tantissimi laici; e ciò per noi del Mcl è motivo di grande soddisfazione avendo sempre lavorato per alleanze e convergenze fra l’associazionismo cattolico soprattutto sui temi “non negoziabili”. Ci sono, è vero, anche alcune voci dissonanti nel mondo cattolico. Si possono spiegare con le difficoltà inerenti all’agire politico e con un’insufficiente riflessione sulle esigenze di coerenza e dell’appartenenza ecclesiale.

       Adesso dobbiamo lavorare affinché questa unità sul tema della famiglia possa portare a forme di intesa e collaborazione anche su altri temi di grande rilevanza etica come ad esempio la vita, la libertà di educazione, la lotta alla povertà. Anche in questa direzione il Mcl continuerà a fare la sua parte.


Carlo Costalli

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