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  Società civile e partecipazione: l’impegno dei lavoratori cristiani in America latina

Data di pubblicazione: Sabato, 26 Novembre 2005

TRAGUARDI SOCIALI / n.17 Settembre / Ottobre 2005 :: Società civile e partecipazione: l’impegno dei lavoratori cristiani in America latina

di Piergiorgio Sciacqua


SOCIETA' CIVILE E PARTECIPAZIONE: L'IMPEGNO DEI LAVORATORI CRISTIANI IN AMERICA LATINA


       Bisogna sviluppare il dialogo sociale per rafforzare la democrazia in America latina e costruire un tavolo dove tutti gli attori sociali possano - con pari dignità – partecipare alle decisioni per far sviluppare un autentico bene comune. E’ questo il senso con cui si possono riassumere i lavori del I° incontro di coordinamento tra associazioni e movimenti di lavoratori cristiani che si è tenuto a Santiago del Cile dal 12 al 17 settembre 2005. La partecipazione di numerosi esponenti di 12 Paesi latino americani (l’iniziativa era promossa dall’E.Z.A. in cooperazione con la Kab della Germania e il nostro Movimento), ha confermato l’interesse per il rafforzamento dei rapporti con i lavoratori cristiani europei ma dal dibattito è emerso come sia ancora molto profondo il solco che divide il nostro patrimonio valoriale da vere e diffuse esperienze di giustizia sociale. Se con la fase del ‘governo democratico’ si è chiusa una pagina caratterizzata dall’ottimismo, oggi non si può certo affermare che quel continente registri ovunque un quadro politico che abbia realmente coniugato la governabilità con la democrazia.

       Con lo sfumare dell’euforia oggi è il pessimismo che sembra affermarsi sempre più e, mentre si rafforza l’instabilità, i rapporti nella classe dirigente sono caratterizzati da conflittualità permanenti e da lotte di potere.La societa’ sembra essere bloccata e coinvolta soltanto nei momenti in cui è necessario determinare un sostegno alla rappresentanza: essa pero’ e’ sempre meno partecipe della ‘scelta’ di queste rappresentanze.

       Viene così a mancare ‘ la vera libertà ’ e il modello partecipativo – che è il fondamento base della democrazia – non si sviluppa più e, come denunciano i lavoratori cristiani del sud America, con la ‘sola fase rappresentativa’ si sta scivolando rapidamente verso un diffuso declino di consenso. Questo caratterizza oggi la società e questo determina una forte debolezza per il dialogo sociale che vede venir meno i suoi presupposti naturali. Per vincere il pessimismo è necessario perciò che il contributo dei lavoratori cristiani sia orientato verso il rafforzamento della società civile e che il loro impegno si rifletta, coerentemente con il nostro patrimonio valoriale, in un’azione che conduca l’interesse generale del Paese al centro dell’esperienza di confronto. Il fondamento trilaterale del dialogo sociale vive l’urgenza di questo vuoto e credo che dal confronto con le esperienze provenienti dall’Ue i lavoratori cristiani possano riacquistare quell’entusiasmo che è premessa per una nuova stagione di impegno e di ottimismo: il lavoro per la giustizia sociale, la democrazia e la pace non può essere delegato e tutti devono sapere che se dal di dentro è difficile cambiare gli scenari, dal di fuori questo è impossibile. Il   Mcl – che da sempre porta il suo contributo cooperando sullo scenario internazionale per rafforzare un modello di società fondato sulla centralità della persona umana – anche alla luce dei rinnovati richiami della Chiesa, pone la dottrina sociale cristiana al centro di questa esperienza. L’augurio è che da questo incontro si possa tutti uscire rafforzati e si determini una nuova mentalità che non percepisca più “il sottosviluppo come una condanna” e agisca per vincere ciò che la dottrina sociale della Chiesa definisce una “una struttura di peccato”.


Piergiorgio Sciacqua


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