IL CONFRONTO E L'ATTESA
Le tesi congressuali, che accompagnano il cammino in preparazione della nostra assise, devono vederci, non solo attenti lettori, ma soprattutto disposti a un sereno confronto, costruttivo e dinamico, capace di proporre ‘quel’ progetto che il Movimento deve darsi per gli anni a venire. La progressiva analisi dei nostri valori, che il testo ci offre, l’attenzione verso le problematiche che animano la società di oggi e la Chiesa, risvegliano le motivazioni della nostra appartenenza, radicate in una storia trentennale, ma capaci di una nuova dinamica di servizio e di risposta all’uomo di oggi, sì, ma alla luce della “speranza Cristiana”.Il colto e accurato esame delle problematiche, fa del documento base un manuale serio ed utile per ravvivare e stimolare un nuovo impegno come associati al MCL. Consentitemi una particolare attenzione verso i temi della solidarietà, l’esigenza di una inculturazione etica, lo sguardo molto intenso e accurato verso la famiglia, e la costruttività della nostra specifica soggettività politica. Temi di grande valenza e respiro che ci vedranno, spero, protagonisti di un prezioso dibattito in tutte le nostre sedi; questo per evitare che il Congresso sia solo celebrativo, e dare un segnale vero di verifica e di nuovo slancio. Per questo motivo mi permetto stimolarvi a recuperare anche i luoghi dei circoli per fare in modo che questa sia l’occasione di coinvolgimento con i nostri iscritti ed anche con i nostri ‘avventori’.
Dibattito che dovrebbe avere come protagonista il nostro parroco, al quale non sarebbe male, anzi auspicabile, fare arrivare il libretto delle nostre tesi, e con il quale preparare anche la discussione. E’ questo il modo evangelico per attuare “quel bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato”.
Ma spero anche che questo Congresso sia il modo per riprendere il dialogo con le nostre comunità e poter insieme ridisegnare quel progetto che ci fa essere parte viva, come persone e come Movimento, al servizio della pastorale della Chiesa.
Mi piace allora, con l’Icona a me molto cara, dare a questo libretto delle tesi, il compito di accompagnarci, e pur con tante limitatezze, risvegliare il bisogno di passare da Emmaus a Gerusalemme perché è là che dobbiamo testimoniare il Signore.