DEMOCRAZIA: RISPOSTE IN “RETE” PER UNA SFIDA GLOBALE
All’ultima Settimana sociale, a Napoli nel 1999, era emersa con forza la rilevanza, la vivacità e la complessità della “società civile”. Abbiamo rilevato però, negli anni seguenti, anche una sorta di schizofrenia tra questa vitalità e una difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti da parte delle realtà ordinamentali, cioè di quelle istanze che, ad ogni livello, dovrebbero avere il compito di aiutare a regolare i rapporti tra i vari attori. Negli ultimi tempi si sono ulteriormente accentuate ed evidenziate una divaricazione ed una inadeguatezza nella capacità di “armonizzazione” dal momento che con il crescere delle complessità aumentano i motivi e i fattori di diversità. E questo accade nell’epoca della globalizzazione e dell’interdipendenza.
Tutto ciò rappresenta una grande sfida per la democrazia. Di fronte a dinamismi sempre più complessi sperimentiamo ad ogni livello l’attardata (se non mancata) risposta degli strumenti di governo, di controllo, di orientamento. Pensiamo alle conflittualità istituzionali all’interno del Paese ma anche alle incertezze europee ed alle fragilità internazionali. Nuovi scenari reclamano con urgenza nuovi poteri, nuove forme che garantiscano alla convivenza spazi certi e inattaccabili di partecipazione e una difesa effettiva da prevaricazioni, confusioni, arbitri.
Di questi argomenti, nel percorso verso la 44/a Settimana sociale, c’è stata una prima esplorazione attraverso i quattro convegni preparatori. Alcune indicazioni importanti sono già emerse. Guardando innanzitutto all’Italia risulta condivisa la necessità di elaborare nuove regole istituzionali che favoriscano una “democrazia della partecipazione” che ridia spessore ad un ethos condiviso.
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