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  I corpi intermedi al centro del dibattito di settembre a Senigallia

Data di pubblicazione: Mercoledì, 29 Maggio 2019

TRAGUARDI SOCIALI / n.94 Maggio / Giugno 2019 :: I corpi intermedi al centro del dibattito di settembre a Senigallia

“I corpi intermedi e la sfida al populismo e alla tecnocrazia”

“I corpi intermedi e la sfida al populismo e alla tecnocrazia”, è il tema del Seminario nazionale di studi del Movimento Cristiano Lavoratori che si svolgerà il 6 e 7 settembre a Senigallia. Il Seminario sarà preceduto dall’incontro dei giovani del MCL che segnerà l'inizio del percorso di rinnovo degli organi giovanili del Movimento. L'appuntamento marchigiano, annuale tappa di approfondimento di MCL, sarà l'occasione per un confronto su un tema fondamentale come quello del ruolo dei corpi intermedi. In un periodo segnato dalla riforma del Terzo settore, è necessaria una riflessione culturale e l’incontro di diverse esperienze per ripensare al futuro dei corpi intermedi. Ma questo non basta.
Il voler mettere al centro del dibattito il Terzo settore nasce dall’esigenza di rispondere alle sfide che da più parti vengo poste ai corpi intermedi e alla loro rilevanza pubblica. Le tante scelte politiche di questi ultimi anni, pur nella differenza dei colori e dei governi, hanno mantenuto questo particolare astio nei confronti dei corpi intermedi. Si tratta di attacchi fatti talvolta in maniera plateale, e a volte in modo subdolo, ma che hanno sempre preso di mira le opere e i servizi dei corpi intermedi, la loro articolazione reale e concreta nella società. Un trend che viene da lontano ma che, proprio negli ultimi anni, si è manifestato in tutta la sua virulenza.
In particolare, a Senigallia si vogliono mettere in evidenza le sfide rivolte sia dalla tecnocrazia che dal populismo. Paradossalmente, ma non troppo, una visione che affida alla tecnica il compito di plasmare la società, i rapporti all'interno dei suoi membri, che affida alla tecnica la gestione dell’economia, della politica e che nella tecnica trova le risposte ai desideri e alle domande ultime dell’uomo, si ritrova con una visione populista che fa leva sugli istinti e sulle paure degli esseri umani, svilendo, di fatto, la stessa natura umana. Entrambe queste visioni poggiano sul concetto, totalmente astratto, di individuo, necessitano della disgregazione dei rapporti interpersonali e sociali, portano avanti un illusorio protagonismo che si risolve in una menzognera forma di partecipazione. L'illusione, infatti, di poter “contare” attraverso la degenerazione della democrazia diretta fondata sui click, o di avere un rapporto diretto con il leader, dà vita a una falsa partecipazione. Così entrambe le visioni, che alla base non hanno nessuna esperienza di popolo, riducono gli spazi della persona che si ritrova ad essere un consumatore di decisioni e scelte altrui. Ad esse si contrappone l'idea che la persona - l'essere umano con tutto il suo sistema di relazioni - è il vero protagonista della società, della vita economica e politica di una comunità, che si prende cura del bene comune. I corpi intermedi non sono altro che il luogo in cui si giocano la libertà e il protagonismo della persona. L'importanza dei corpi intermedi risalta ancora di più in un periodo confuso come quello che stiamo attraversando perché sono dei luoghi di partecipazione, di confronto, di democrazia, sono dei luoghi di prossimità in cui trovano risposta le tante fragilità del mondo moderno.
Eppure, i corpi intermedi, il variegato mondo del Terzo settore non è soltanto questo, non è soltanto il luogo della cura e del farsi carico delle fragilità, è anche il luogo dell’innovazione, dell’impresa, è il luogo di un nuovo modello di sviluppo. Non a caso il tema della prossima Summer School, organizzata dal Movimento Cristiano Lavoratori con il Centro di Dottrina Sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è: “Corpi intermedi. Innovazione sociale e azione politica”. Per questo suo ruolo fondamentale, reso ancora più importante dalla disgregazione in atto, è necessaria una riflessione profonda sulla natura e sul futuro delle aggregazioni sociali, una riflessione che sia culturale e che, al tempo stesso, parta dalle esperienze in atto.
Occorre rimettere al centro la persona, riscoprire il valore della solidarietà, puntare su un sistema politico, economico e sociale che, attraverso la sussidiarietà, sia in grado di valorizzare i corpi intermedi. Si tratta di agire in modo responsabile per il bene di tutti, affinché il nostro Paese sia davvero in grado di ripartire grazie ad un modello di sviluppo capace di fare il bene di tutte le componenti sociali, uno sviluppo duraturo che sia in grado di rispondere alle esigenze più profonde delle persone e della comunità, che sappia dare nuova linfa alle tante esperienze che sono già in atto: per il bene di tutti.

Giovanni Gut
Vicepresidente MCL
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