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  Le ‘buone pratiche’ pensate dai giovani per rilanciare il lavoro

Data di pubblicazione: Lunedì, 9 Ottobre 2017

TRAGUARDI SOCIALI / n.85 Settembre / Ottobre :: Le ‘buone pratiche’ pensate dai giovani per rilanciare il lavoro

Verso la prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

La Settimana sociale di Cagliari non sarà solo un momento di riflessione e di confronto: l’intento degli organizzatori infatti è quello di “realizzare un incontro partecipativo” per rinnovare “l’impegno delle comunità cristiane” sul tema del lavoro, portando a Cagliari un contributo “partecipato” e seguendo “quattro registri comunicativi”.
Ma cominciamo a definire meglio i ‘paletti’.
Intanto è prioritario denunciare le situazioni più gravi e inaccettabili: sfruttamento, lavoro nero, insicurezza, disuguaglianza, disoccupazione - specie al Sud e tra i giovani - e le problematiche legate al mondo dei migranti.
E proprio al mondo giovanile, in questa quattro giorni, sarà dedicata un’attenzione particolare.
Nella nostra società il lavoro si associa spesso a problemi e difficoltà: pensiamo alla frustrazione dei tanti giovani che non riescono a trovare un’occupazione e non hanno pertanto la possibilità di offrire alla società la propria professionalità e i propri talenti; alle differenti modalità di lavoro come il workafé o il coworking space; alla sofferenza dei tanti ancora oggi sfruttati e mal pagati.
Ed è proprio in un momento così difficile che il Comitato organizzatore per la Settimana Sociale di Cagliari ha ritenuto necessario ripartire dai territori per censire e incontrare quei giovani che, pur in un ambiente così ostile, sono riusciti a vincere la sfida di creare valore economico e buon lavoro. E da qui, da questo lavorio, che è nato il progetto promosso dalla CEI, dal titolo “Cercatori di LavOro”, che ha coinvolto istituzioni, imprese e corpi intermedi come il nostro Movimento, da sempre in prima linea per combattere la disoccupazione giovanile.
Il progetto “Cercatori di LavOro” vuole essere una fotografia, anche se parziale, di quanto di buono e positivo esiste già sul territorio nazionale. Siamo così andati anche noi del MCL alla ricerca di quelle ‘buone pratiche’ che realizzano un modo nuovo di fare economia, rispettando e valorizzando i lavoratori e proponendo beni e servizi ad alto valore aggiunto. In questi mesi come Movimento ci siamo adoperati al nostro interno raccogliendo, grazie all’entusiasmo dei nostri giovani e alle tante attività proposte dal Movimento, alcune delle nostre ‘buone pratiche’: modelli pensati e sviluppati dai giovani e per i giovani al fine di un sano inserimento lavorativo.
Da Torino a Palermo, proprio grazie ai giovani del MCL, sono state individuate e raccontate diverse esperienze formative e di inserimento lavorativo. Ecco alcune di queste.
Start up organizzate per avviare imprese agricole e artigiane; il potenziamento di ‘Pronto lavoro’, un nostro servizio di domanda e offerta lavoro che sostiene i tanti giovani nelle pratiche quotidiane, anche nella compilazione di un curriculum vitae; idee di coworking sperimentate nelle diverse sedi del MCL dove si incontrano differenti professionalità o ancora fattorie solidali, grazie anche alla collaborazione con Diocesi come quella di Monreale. Le nostre buone pratiche, che saranno condivise in uno spazio a Cagliari, non puntano solo ad una logica di solidarietà ma individuano e specificano le diverse abilità territoriali e si caratterizzano per la missione del Movimento: la garanzia e la tutela del lavoro degno. Un tema, questo, che è sempre al centro dei nostri dibattiti e della nostra formazione socio-politica. L’educazione al lavoro è per noi del MCL uno stile di vita che tiene conto della persona perché proprio dall’educazione muove il riconoscimento del valore inestimabile di ogni essere umano. Sarà questo il nostro apporto al progetto “Cercatori di LaVOro”.
Siamo figli di una storia che ha sempre riposto un’attenzione particolare al lavoro. Gli interventi della Chiesa a favore del lavoro hanno sempre avuto a cuore “i lavoratori” - specie i più deboli – prima ancora che “il lavoro”.
Dalla Rerum novarum (1891) di Leone XIII fino all’Evangelii Gaudium di Papa Francesco si afferma che il lavoro è quell’attività in cui “l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita. Un tale insegnamento è anche filtrato nella Costituzione italiana, dove ‘lavoro’ è il secondo termine più ricorrente, dopo ‘legge’”. Il citatissimo art. 1, “La Repubblica è fondata sul lavoro”.
Il lavoro degno e libero è il motore dell’Italia e per i giovani. Ecco perché come Movimento non ci siamo limitati solo a ricercare e condividere buone pratiche, ma ci aspettiamo che da queste possa esserci un dopo-Cagliari che segni una nuova stagione di progresso e sviluppo umano. Noi del MCL ci siamo e siamo pronti a disegnare e raggiungere l’obiettivo che da sempre ci interessa: l’affermazione della vita della persona nella dignità e qualità del lavoro orientata al bene comune.

Maria Pangaro
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