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  Perché oggi un Giubileo della Misericordia?

Data di pubblicazione: Venerdì, 11 Dicembre 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.75 Dicembre 2015 :: Perché oggi un Giubileo della Misericordia?

“Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia?

Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio”. Così Papa Francesco, nell’Omelia durante la celebrazione dei Primi Vespri della domenica della Divina Misericordia, lo scorso 11 aprile, in occasione della consegna e della lettura della Bolla d’indizione Misericordiae vultus. Non, quindi, per continuare attraverso le parole del Santo Padre, “il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale. è il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre”. Per questo “l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati, e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre”.
L’Udienza Straordinaria del 16 gennaio (nel pieno dell’Anno Santo) al Movimento Cristiano Lavoratori, non può non essere letta – e, ancor più, vissuta - nel suo avvenire all’interno del Giubileo della Misericordia. Non solo come conferma nell’appartenenza, ma come riaffermazione del desiderio di essere presenza di testimonianza nel mondo del lavoro. Testimonianza, nell’incontro con l’altro sulla frontiera del servizio, di quanto è davvero essenziale e muove all’azione: l’Avvenimento cristiano, irruzione nella storia di Gesù volto misericordioso del Padre.
Come ricorda la Bolla, “la prima verità della Chiesa è l’amore di Cristo. Di questo amore, che giunge fino al perdono e al dono di sé, la Chiesa si fa serva e mediatrice presso gli uomini. Pertanto, dove la Chiesa è presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia” (Misericordiae vultus, 12).
Le realtà del lavoro, dove troppo spesso viene ancora messa in discussione la dignità dell’umano e si agisce secondo logiche che informano vere e proprie “strutture di peccato”, hanno bisogno di cristiani che siano testimoni e attori di misericordia.
“Gesù chiede anche di perdonare e di donare.
Essere strumenti del perdono, perché noi per primi lo abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi nei confronti di tutti, sapendo che anche Dio elargisce la sua benevolenza su di noi con grande magnanimità” (Misericordiae vultus, 14).
La compagnia umana del MCL, nel suo essere “Chiesa in uscita” e realtà sociale di servizio, vuole assumere sempre più questa identità. Un’identità che “abiliti” alla costruzione di giustizia attraverso la carità. Quanti partecipano di questa “esperienza di popolo” – “nel mondo perché cristiani”, si diceva in occasione del non lontano 40° dalla Fondazione – vanno da Pietro con questo desiderio nel cuore. Per vivere, testimoniare e trasmettere – almeno tentativamente – la gioia del sapersi perdonati, del sapere che l’incarnarsi del suo compito non è faccenda dei suoi soli sforzi.
“In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge” (Misericordiae vultus, 15). Ciò domandando il MCL si appresta a vivere il Giubileo della Misericordia, che avrà nell’Udienza con Papa Francesco il momento forte per tutti i suoi aderenti.

Marco Magrita

MCL per il Giubileo e il Giubileo per tutti

Due progetti MCL per il Servizio Civile nell’anno straordinario del Giubileo della Misericordia

è stato pubblicato il bando straordinario di Servizio Civile per il Giubileo delle Misericordia 2016 e anche il MCL partecipa con due suoi progetti “MCL per il Giubileo” e “Il Giubileo per tutti”.
Sessantotto giovani volontari saranno impiegati in attività da realizzarsi nell'ambito degli eventi legati al Giubileo e saranno di supporto alla segreteria tecnica per la gestione e l’accoglienza dei pellegrini.
Dodici mesi nell’anno della Misericordia: il Servizio civile per i giovani quale occasione di crescita personale ha inoltre valenza educativa e formativa.
Chi sceglierà di impegnarsi per dodici mesi, sceglierà di donare il proprio aiuto al prossimo, aggiungendo un'esperienza coinvolgente e qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita.
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