NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.74 Ottobre / Novembre 2015

Rivista in pdf non allegata

  Segni dei tempi

Data di pubblicazione: Sabato, 21 Novembre 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.74 Ottobre / Novembre 2015 :: Segni dei tempi

Il Convegno ecclesiale di Firenze,
il Giubileo straordinario e il MCL

Il nostro Movimento, con tutta la Chiesa in Italia e come tutta la Chiesa italiana, non può non far propria l’esortazione di Papa Francesco al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze ad assumere un atteggiamento di inquietudine “Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti...” e di umiltà “Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a sé stesso (Fil 2,3)”, di disinteresse “Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma quello degli altri (Fil 2,4)” e di creatività “Sono sicuro della vostra capacità di mettervi in movimento creativo...” di beatitudine “Il Cristiano è un beato, ha in sé la gioia del Vangelo. Nelle Beatitudini il Signore ci indica il cammino...” e di libertà “…innovate con libertà”.
Anche noi del MCL non possiamo non seguire l’indicazione di quell’Umanesimo cristiano che passa dall’opzione preferenziale per i poveri, per gli ultimi, o per chi si trova alla periferia della vita: “... che Dio protegga la Chiesa italiana da ogni surrogato di potere, d’immagine, di denaro.” (Papa Francesco).
Quell’Umanesimo cristiano che passa dal dialogo e dall’incontro con tutti nella ricerca del bene comune: “... dialogare non è negoziare. Negoziare è cercare di ricavare la propria fetta della torta comune. Non è questo che intendo. … Nel dialogo si dà conflitto: è logico e prevedibile che sia così. E non dobbiamo temerlo né ignorarlo ma accettarlo. Accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di nuovo processo (Evangelii Gaudium 227)”. (Papa Francesco).
Anche noi, all’interno del Movimento, sia a livello territoriale che a livello nazionale, non possiamo non assumere uno stile sinodale che, nella prospettiva della relazione e all’insegna della concretezza, si apra al metodo indicato dal Papa: “Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciare un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni Diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni” (Papa Francesco).
Così, all’esterno, nel nostro impegno sociale, non possiamo non assumere la dinamica dell’“abitare” (il Verbo, o la Via pastorale del convegno ecclesiale che più ci appartiene come MCL) la storia, il territorio, le città, senza far nostre alcune altre considerazioni del Papa e del Card. Bagnasco, sia sull’impegno socio-poilitico: “l’impegno del cattolico nella sfera pubblica deve testimoniare coerenza e trasparenza” (Card. Bagnasco). Sia per quanto riguarda i giovani: “Sono rimasto colpito soprattutto dalle attese emerse dai giovani, dalla loro richiesta di riconoscimento, di spazi e di valorizzazione: sono condizioni perché la fiducia che diciamo di avere in loro non rimanga a livello di parole, troppe volte contraddette dalla nostra povera testimonianza”. (Card. Bagnasco); “Giovani superate l’apatia. … Per favore, non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico.” (Papa Francesco).
Sia sul modo di dialogare con tutti: “... non è possibile comprendere le ragioni dell’altro, né capire fino in fondo che il fratello conta più delle posizioni che giudichiamo lontane dalle nostre pur autentiche certezze. E’ fratello”. (Papa Francesco).
Spronandoci a vicenda – Dirigenti, Assistenti, Associati del MCL – in una dinamica interattiva dall’alto verso il basso, ma anche dal basso verso l’alto, proponiamoci di fare nostre tali considerazioni, riconoscendo anzitutto i nostri limiti e i nostri peccati.
Dall’8 Dicembre p.v. (50º anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II e inizio dell’Anno giubilare straordinario), tutti noi, come persone e come Movimento, siamo chiamati a metterci umilmente in uno stato di conversione. In particolare, il mio auspicio è che per il 16 Gennaio p.v., passando pellegrinanti dalla Porta Santa in San Pietro, e ascoltando la parola del successore di Pietro, tutti noi ci lasciamo accogliere e convertire dal volto lieto della Chiesa, che è Madre e che nessuno esclude.

Vostro don Ernesto Lettieri
Assistente Ecclesiastico Nazionale
 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali