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  Emmaus

Data di pubblicazione: Venerdì, 1 Novembre 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.62 Dicembre 2013 :: Emmaus

A cura del Mons. Francesco Rosso.

Abbiamo iniziato il cammino preparatorio a celebrare il Congresso Nazionale del Movimento. Gli incontri nei circoli, nelle sedi provinciali e regionali, dovrebbero servire da laboratori per due aspetti: il primo una attenta lettura del documento elaborato che tutti abbiamo ricevuto con l’aggiunta delle riflessioni maturate dagli incontri con i sacerdoti; il secondo laboratorio dovrebbe riuscire a maturare proposte progettuali, capaci di andare “profeticamente” incontro alla società di oggi con il supporto ideologico della storia di ieri. Progettare proposte!
Questo comporta la lettura attenta dei due documenti, far sì che oltre all’aspetto numerico di un congresso si evidenzi l’aspetto ideale, formativo, capace di aprire nuove strade di impegno del nostro Movimento. Penso sia necessario evitare la “superficialità” nella lettura dei testi inviatici, e avere il coraggio di appropriarci ancora dell’aspetto profetico che ha consentito una presenza efficace nella società, radicata e ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa.
E’ questo un momento, quindi, molto importante.
Possiamo porre le basi del futuro, irrobustire le fondamenta con l’attenzione verso ciò che ci circonda. Proviamo a riscoprire dentro di noi i motivi che ci hanno consentito l’appartenenza al MCL, proviamo anche a capire se ciò che abbiamo fatto era in sintonia con il progetto associativo.
Ma dentro di noi c’è il MCL, e se c’è, come riusciamo a darne visibilità? Oltre ai servizi, siamo stati capaci di innestare nuove risorse? Interrogativi che mi pongo anch’io, ma non dispero; i congressi sono i momenti per verificare e per ripartire.
Non siamo soli.
Io credo che in questo tempo dobbiamo ritrovare il gusto della preghiera, il gusto di Dio, per elevare le nostre scelte e non limitarle ad aspetti personali.
Ci accompagna un viandante importante che ci spiega quale deve essere il nostro atteggiamento cristiano e ci affida il compito di testimoniarlo nella vita.

Don Checco
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