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Traguardi Sociali

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  Emmaus

Data di pubblicazione: Sabato, 11 Giugno 2011

TRAGUARDI SOCIALI / n.48 Luglio / Agosto 2011 :: Emmaus

Mons. Francesco Rosso

L’alleluia pasquale è ancora assordante, e si propone alla nostra attenzione e sensibilità, perché possiamo prendere coscienza di ciò che ha sconvolto il mondo, e che ha dato a ciascuno la fiducia e la serenità dell’incontro con il “Padre”. Questo canto, che continua nel tempo dopo Pasqua, è un modo per ricordarci che Cristo non ci ha ingannato che la nostra fede è radicata nella Risurrezione del figlio di Dio, ed è il segno concreto della missione affidataGli: la nostra, la mia redenzione. Il radicamento alla nostra fede ci sollecita a dare continuità e attuazione alla testimonianza e alla missione salvifica che ci coinvolge; “siate miei testimoni in tutta la Giudea e la Samaria, fino agli ultimi confini della terra”. La nostra vita personale diventa quindi un libro aperto dal quale si legge una storia cristiana che si identifica in Cristo Gesù: è Lui che manda ciascuno di noi “andate in tutto il mondo”. Ma è anche la missione del Movimento: la scelta di essere “un Movimento ecclesiale di testimonianza evangelica”. Un richiamo molto forte all’ecclesialità, che guida sulla testimonianza del Vangelo il proprio cammino.
Un percorso vissuto in quaranta anni della storia della nostra associazione, una scelta che ha determinato traguardi raggiunti, anche se accompagnati da ostacoli che, però, non hanno fermato il nostro inserimento nella società e nella Chiesa.
Ci stiamo preparando ormai a verificare questo cammino trascorso. Credo che, con coraggio, dovremmo ora fare una lettura attenta di ciò che siamo chiamati a servire, cosa che a suo tempo hanno fatto i nostri “pioneri”.
Mi permetto allora, di proporre negli incontri istituzionali la lettura e l’analisi attenta del significato: “Movimento ecclesiale di testimonianza evangelica”. Chiediamo ai nostri amici sacerdoti che ci aiutino ad incarnare il senso di questa scelta statutaria.
Ecco la necessità di dare corpo alle parole, con l’immagine della nostra vita che diventa visibilità, nell’operare, di quanto crede. E’ per questo fondamentale trovare in questo tempo, gli spazi necessari da dare alla formazione, personale e associativa. Dobbiamo allora individuare i percorsi a venire, disponibili ad inserirci ancora una volta, nella società e nella Chiesa, con la voglia di servire e con la freschezza cristiana che diventa proposta alle nuove esigenze del nostro tempo.
Mettiamoci in viaggio, senza paura, non siamo soli, il “viandante” di Emmaus, accompagnerà anche noi; nell’Eucarestia, ancora una volta, speriamo che non ci lascerà soli, ma ci darà la forza di tornare nella “Gerusalemme” della nostre realtà, perché lì ogni giorno dobbiamo testimoniarlo.

Don Checco
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