NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:

Edizioni Traguardi Sociali

Via L.Luzzatti, 13/a 00185 ROMA
Tel: +39 06 700 5110
FAX: +39 06 700 5153
E-Mail: info@edizionitraguardisociali.it
PI: 07083501002
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.39 Gennaio / Febbraio 2010

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 39 (1710 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  LAVORO, RIFORME E PARTECIPAZIONE: I VALORI AL CENTRO

Data di pubblicazione: Venerdì, 5 Marzo 2010

TRAGUARDI SOCIALI / n.39 Gennaio / Febbraio 2010 :: LAVORO, RIFORME E PARTECIPAZIONE: I VALORI AL CENTRO

Costalli all’XI Congresso detta le linee guida per il MCL del futuro.

I valori della persona e il primato del lavoro, il ruolo sociale della famiglia, le alleanze per orientare le riforme e rilanciare la partecipazione, le risposte alla crisi finanziaria globale, la democrazia economica e l’economia sociale di mercato: sono stati questi alcuni dei principali temi al centro del dibattito dell’XI Congresso Nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, che si è celebrato dall’11 al 13 dicembre a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel.
Un Congresso in grande stile, che di fatto ha proiettato il Movimento in avanti, attraverso un dibattito che si è sviluppato attorno ai maggiori temi di attualità sul tappeto.
Imponenti anche i numeri della partecipazione: oltre settecento delegati, dei quali il 40% donne, in rappresentanza dei 318mila iscritti al Movimento. Quarantadue dei 704 delegati erano provenienti dall'estero: in particolare da Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Gran Bretagna, Romania, oltre che dal Nord America (Stati Uniti, Canada) dal Sud America (Brasile, Argentina, Uruguay) e dall'Australia.
Più di un centinaio gli invitati, con numerose delegazioni straniere in rappresentanza di Movimenti e Associazioni di lavoratori cattolici provenienti da diversi Paesi europei e dal Sud America. Era presente anche una delegazione in rappresentanza degli oltre mille amministratori locali che fanno riferimento al MCL.
Momento centrale del dibattito la relazione del Presidente Nazionale Carlo Costalli: “Assistiamo ad un continuo attacco ai valori della persona”, ha detto. “Dobbiamo prendere coscienza di un devastante processo culturale che trova origine in un’interpretazione volutamente distorta del principio di laicità. Ci dicono che lo Stato deve essere laico e così la scuola, la politica, la visione della vita, e noi siamo d’accordo. Ma in realtà si travisa, volutamente, il significato originario del termine: si parla di laicità, ma si intende laicismo. In quest’ottica anche il principio di libertà dell’uomo si tramuta in libero arbitrio e nell’esercizio di un dominio assoluto e illimitato sulla vita. Difendere la vita dal concepimento alla naturale conclusione non è l’esercizio di una dottrina cattolica, ma è pensare ed agire in modo umanistico. Di fronte a queste problematiche sarebbe strano che le grandi religioni non intervenissero e non facessero udire la loro voce sulla scena pubblica: in Occidente il Cristianesimo e, in particolare in Italia, la Chiesa cattolica”.
“Il MCL considera parte integrante della propria azione l’impegno per la vita e per la famiglia.
Non abbiamo avuto dubbi nel ritenere ‘nostro’ tale compito: l’impegno e le energie profuse in occasione del Family Day, della campagna referendaria sulla Legge 40, sul caso Welby, sulla moratoria sugli embrioni, sul caso Englaro, ne sono tangibili tangibili testimonianze. La nostra è una scelta di presenza che riteniamo debba distinguere l’impegno dei cattolici chiamati a prendersi carico delle responsabilità senza neutralismi etici, rifiutandosi di relegare nel privato la dimensione religiosa”.
Costalli ha quindi dato ampio spazio al tema del lavoro che “fa parte del Dna del MCL: dopo anni in cui il lavoro, soprattutto quello dipendente e manuale, è stato considerato un fatto quasi superato e al suo posto ha preso piede un modello basato sulle rendite professionali, finanziarie, immobiliari e speculative, è necessaria una forte rivalutazione della centralità del lavoro come elemento di affermazione concreta e quotidiana della libertà, della speranza e della dignità di ogni persona che, proprio attraverso il lavoro, può conseguire un reddito adeguato per sé e per un progetto di vita familiare, un riconoscimento delle proprie capacità professionali come contributo alla positiva crescita della comunità in cui vive”.
Per Costalli bisogna saper “orientare una stagione di riforme puntando sul tema dell’affermazione dei valori, dei progetti condivisi e delle alleanze sociali: e l’associazionismo di ispirazione cattolica del mondo del lavoro dev’essere in prima linea. Per questi motivi il MCL ha dato vita – insieme a CISL, Confcooperative, CDO, Confartigianato e, successivamente, anche ACLI – al Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, nella forma di un’aggregazione laica con l’ambizione di influenzare ed orientare il processo riformatore di cui l’Italia ha tanto bisogno, e per rilanciare la partecipazione politica ‘abbandonata’ da un bipolarismo che punta solo alla continua delegittimazione reciproca. La presenza dei cattolici nel sociale, nel culturale e nel politico non può non misurarsi con l’egemonia della cultura relativista che, proprio partendo dal concetto della assolutizzazione della libertà, può ‘degenerare in totalitarismo aperto e insidioso’. In questo contesto sono, più che mai, centrali, anche per la sopravvivenza della stessa democrazia, tutte le battaglie sui valori non negoziabili che l’offensiva relativista costringe ad affrontare nel suo costante, e ormai dilagante, progetto di egemonia e totale sradicamento dell’identità cristiana dell’Europa e dell’Occidente”.
Ma la centralità dei valori non può essere relegata solo in un generico ambito etico e religioso del vivere: “L’attuale crisi economico-finanziaria richiede una risposta globale e, dunque, una radicale svolta culturale” che Costalli identifica nel “ricostruire il rapporto vitale tra etica ed economia”.
Ecco perché “ritornano d’attualità, dopo essere stati ignorati e derisi per molti anni dagli economisti, i principi e le soluzioni proposte dalla dottrina sociale della Chiesa e dall’economia sociale di mercato che, per molti versi, alla dottrina sociale della Chiesa è strettamente collegata”.
“E’ fondamentale sviluppare e rafforzare il principio della partecipazione e del coinvolgimento delle parti sociali, e soprattutto dei lavoratori, perché questa è la principale precondizione per ottenere una crescita economica forte e radicata.
Questa visione organica della società, che si propone come obiettivo la realizzazione di un’economia sana, fondata sulla centralità della persona piuttosto che su quella del capitale, presuppone uno Stato sano, fondato non solo sui principi classici di libertà e di democrazia ma anche decisamente ancorato a quei principi di solidarietà, partecipazione, sussidiarietà e territorialità senza i quali la stessa democrazia appassisce ed il mercato, in ultima analisi, entra in contraddizione con se stesso implodendo, come l’attuale crisi globale ci ha ampiamente confermato”.
Bisogna lavorare per “l’ambizioso obiettivo di raggiungere anche in Italia quel 70% di tasso di occupazione indicato dalla Strategia di Lisbona, condizione per sostenere un Welfare che garantisca i fondamentali diritti di cittadinanza, costruire un costante percorso di umanizzazione del lavoro, nei diversi contesti e tipologie lavorative, definire in tempi brevi lo Statuto per il lavoro: sono tre dimensioni della stessa battaglia culturale e concreta che MCL si impegna a portare avanti per affermare la priorità e la centralità del lavoro, per le persone, per le famiglie, per la comunità”.
Secondo il leader del MCL “Da come operiamo per uscire dalla crisi, dipende la qualità del futuro del nostro Paese: il problema allora è come ci prepariamo - società, sindacato, imprese, istituzioni - per consentire all’Italia di partecipare a questo nuovo sviluppo dai tratti fortemente competitivi e rispetto al quale è molto alto il rischio d’emarginazione”.
E’ quindi essenziale “una nuova coesione sociale, che dipenderà dall’affermarsi della partecipazione dei lavoratori ai destini dell’impresa, con un nuovo equilibrio tra capitale e lavoro (democrazia economica) e dalla partecipazione politica e sociale dei cittadini ai destini della società in cui vivono (democrazia partecipativa)”.
Insomma, le linee guida per il cammino futuro sono state tracciate. Ora alla base del MCL, insieme alla nuova dirigenza, spetterà il compito di tradurle in realtà.
 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali