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  PARTECIPAZIONE, LAVORO, RESPONSABILITA': LE CHIAVI PER IL FUTURO

Data di pubblicazione: Lunedì, 16 Novembre 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.38 Novembre / Dicembre 2009 :: PARTECIPAZIONE, LAVORO, RESPONSABILITA': LE CHIAVI PER IL FUTURO

L'XI CONGRESSO NAZIONALE MCL

Il nostro XI Congresso Nazionale è alle porte. Da mesi lo abbiamo preparato attraverso appassionate riflessioni negli organi, che hanno prodotto il documento “contributo al dibattito congressuale” e, poi, dal Seminario di Senigallia, siamo passati al dibattito e al confronto nelle assemblee dei nostri circoli, delle province e delle regioni. Un dibattito intenso, vivo, partecipato che, mediato con gli aspetti tipicamente locali, riflettesse e
contribuisse a diffondere i contenuti del tema congressuale: “Primato del lavoro, partecipazione, responsabilità – Mcl per un blocco sociale che orienti
una stagione di riforme”. Il tema che ci siamo dati fotografa molto bene la
realtà del Movimento. I nostri Congressi provinciali e regionali, infatti, prima ancora che un momento di adempimenti tecnico-statutari per il rinnovo
degli organi, sono per noi luoghi di formazione e di discussione, ma anche di confronto con le comunità locali, ad iniziare dalla Chiesa diocesana per
passare poi alle organizzazioni sociali, alle Istituzioni, alle forze politiche e culturali. Luoghi che, come è spesso avvenuto nel passato, sono di avanguardia e di anticipo rispetto a quanto si verifica nel dibattito sociale e politico del nostro Paese.
Per questo siamo un Movimento profetico!
Lo stesso tema del Congresso che ripropone, in una voluta linea di continuità con il nostro passato, argomenti che da anni sono al centro delle riflessioni e che troviamo nei documenti e nelle molte iniziative pubbliche, ha la funzione di ricordarci – se mai ce ne fosse bisogno – che la partecipazione, il primato del lavoro, la responsabilità, temi oggi in
discussione ovunque nella società, sui mass media come nei tavoli della politica, sono un nostro patrimonio che ci caratterizza nella società italiana.
Dieci anni fa, quando il MCL già ne parlava, erano questioni sconosciute ai più! Il documento che abbiamo predisposto per ispirare e animare il dibattito nei diversi momenti del cammino congressuale, vuole mettere in luce quelle
che consideriamo questioni essenziali da approfondire, non solo per noi iscritti al Movimento, ma per la società. Vogliamo offrire con responsabilità
un concreto contributo di proposte, frutto delle nostre sensibilità, analisi e riflessioni, al dibattito sociale e politico del nostro Paese. Sono in realtà argomenti che ben conosciamo, questioni vecchie si potrebbe dire, ma sono anche la nostra caratteristica di soggetto sociale che ha un preciso ruolo nella comunità nazionale. Andiamo fieri dell’essere un Movimento forte dei propri “valori” con una propria identità ed autonomia, che opera quotidianamente illuminato dall’insegnamento della Dottrina Sociale e del Magistero della Chiesa, in particolare dagli insegnamenti del Santo
Padre Giovanni Paolo II, che mai dimenticheremo, e di Papa Benedetto XVI che, tra l’altro, ci ha donato con la Caritas in Veritate un documento su cui
dobbiamo continuare a riflettere nel prossimo futuro per coglierne appieno tutti gli aspetti da tradurre in proposte concrete.
“Il Lavoro per noi resta il tema centrale del nostro pensare ed agire”, con queste parole Carlo Costalli apriva il precedente Congresso nazionale e su
questo sentiero abbiamo camminato e vogliamo continuare a camminare, convinti che “la centralità del lavoro” e “la sua piena valorizzazione” sono
la caratteristica del nostro impegno associativo. Siamo consapevoli che “parlando di lavoro ci riferiamo alla persona che lavora, vista nel più ampio contesto della sua famiglia e della sua comunità di radicamento, prima di ciò che è frutto o prodotto del suo impegno”, nel contesto di un “nuovo umanesimo del lavoro” basato sull’ etica della responsabilità
e dell’impegno di ogni persona nel proprio lavoro e che vede nella conciliazione tra lavoro e vita familiare, nel garantire tutele ai lavoratori,
nel diritto-dovere alla formazione continua, nella necessità di un nuovo “Statuto per il Lavoro”, soltanto alcuni argomenti del nostro impegno.
La stagione che stiamo vivendo con la crisi economica e finanziaria, la globalizzazione, la disgregazione dei valori, l’esplodere della questione antropologica, il dilagare di un relativismo etico che mette in discussione quei “valori” per noi assoluti, come la “vita”, sono tutte questioni inquietanti,
che devono farci interrogare ma soprattutto devono chiamarci a un rinnovato senso di responsabilità. Noi, Movimento di testimonianza organizzata
del Vangelo nel mondo del lavoro, dobbiamo ancora di più riaffermare con forza a tutti i livelli, al centro ed in periferia, la nostra linea della “presenza”.
“La sfida per noi è di essere capaci di intervenire nell’ ambito pubblico non in nome del Vangelo, ma per conseguenza del suo insegnamento”, animati dalla carità, per incidere nella società con quell’impegno descritto da Benedetto XVI nell’Enciclica: “quando la carità lo anima, l’impegno per il
bene comune ha una valenza superiore a quella dell’impegno soltanto secolare e politico”. Il Movimento è molto cresciuto in questi anni e
l’interesse riscontrato per le assemblee congressuali lo dimostrano: siamo alla ribalta della società come un Movimento maturo, capace di difendere i
“valori” (lo abbiamo dimostrato nel referendum sulla legge 40 e nel Family day) e di confrontarci con tutti avanzando le nostre proposte con raziocinio
e competenza, anche quando talvolta ci siamo trovati da soli. La nostra crescita numerica ma prima ancora qualitativa, basata appunto sui contenuti,
unita all’autorevolezza conquistata ed alla determinazione nell’agire, ci ha permesso di entrare e di recitare un ruolo di primo piano in organismi istituzionali ed in reti importanti. Abbiamo pensato in casa nostra e costruito con altri - che, come noi, credono nei valori della Dottrina Sociale - un luogo comune dove tradurre questi principi in azioni concrete, dove elaborare e formulare proposte alla società e alla politica nazionale: il Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Una sfida importante, che insieme abbiamo voluto lanciare con l’ambizione di diventare “blocco sociale” che aggreghi i “riformisti” mettendo al centro la
persona e recuperando la centralità del lavoro, per diventare protagonisti della stagione delle riforme non più differibile per il nostro Paese.
Ora è tempo, però, anche di pensare insieme a come strutturarci per consolidare questo patrimonio e a come sostenerlo. Sono convinto che dobbiamo partire da quanto detto da Costalli a conclusione del Seminario di Senigallia allorché, tracciando brevemente il quadro della situazione del Movimento, ci ha posto davanti il tema di come consolidare e sostenere la crescita complessiva del MCL individuando nel ruolo delle nostre strutture provinciali, ma sopratutto regionali, gli ambiti per una diffusa e partecipata crescita associativa. Ormai non possiamo più attendere, in virtù anche di un diffuso principio federalista. Le nostre strutture regionali, aperte al contributo
di tutti (giovani, donne, uomini) e valorizzando la grande rete dei nostri Servizi, debbono, sul modello e sull’esperienza di quanto condividiamo a
livello nazionale, essere soggetti vivi, propositivi ed operosi al servizio delle comunità regionali. La crescita del Movimento nazionale, a mio avviso,
si realizza facendo crescere il Movimento nelle singole Regioni.
Tale obiettivo politico-organizzativo raccoglie un antico pensiero di un “amico” che non sarà con noi fisicamente questa volta.
Questo, infatti, è il primo Congresso senza Giuseppe Martino!
Ma il pensiero, l’insegnamento e la sua passione ci hanno accompagnati nel percorso di questi mesi e saranno di riferimento anche per il futuro.
Costruendo una forte presenza di Movimento nelle regioni andiamo nella direzione di quella presenza capillare che Martino sintetizzava nell’espressione: “alziamo una bandiera del Mcl ovunque c’è una
stazione dei Carabinieri”. Un’ambizione che diventa realtà, con responsabilità e passione.
ANTONIO DI MATTEO
Vice Presidente Nazionale MCL
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